Il presidente Occhiuto, ospite a Ten, parla di porto, ospedali e ponte

Redazione

Sanità, Porto di Gioia Tauro, lavoro, ambiente e nuove sfide per la Calabria: tanti gli argomenti al centro dell’intervista al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, ospite oggi della nostra trasmissione “Focus”. Un filo diretto con i telespettatori che hanno posto, tramite i canali social, delle domande al governatore calabrese.

La vertenza del Porto di Gioia Tauro, tra alzate di scudi, mozioni e imminenti flash mob, sta tenendo col fiato sospeso i lavoratori e tutto l’indotto. Sulla direttiva europea che punta a tagliare le emissioni nocive nel Mediterraneo, Occhiuto ha dichiarato: “Sono giuste le direttive legate alla tutela ambientale, ma l’ambientalismo deve essere economicamente sostenibile. Il fanatismo ambientalista non può distruggere il Porto di Gioia Tauro, primo porto in Italia. Per questa direttiva rischiano di essere penalizzati lo scalo e la Calabria, avvantaggiando altri porti”. E lancia una stoccata agli europarlamentari, specie a quelli calabresi che “hanno firmato, ma secondo me neanche l’hanno letti i documenti dell’iter. Comunque, sono in continuo contatto con il Governo: il Porto di Gioia Tauro è all’Odg del Consiglio dei Ministri del 16 ottobre”.

Altra infrastruttura al centro della politica nazionale e calabrese è il Ponte sullo Stretto, che Occhiuto reputa grande attrattore di altre opere. “Sono riuscito ad avere 3 miliardi per la Statale 106, risorse ottenute perché ho spiegato al Ministro Salvini a cosa servissero. Ma non deve essere una cattedrale nel deserto, bensì un’opera pubblica che collegata alla realizzazione delle altre infrastrutture complementari al Ponte”.

Tante le domande dei telespettatori per la sanità calabrese. “Abbiamo chiesto di destinare almeno 4 miliardi di euro al sistema sanitario. In tutta Italia, questo comparto è in gravissima difficoltà. Sussistono condizioni negative per chi lavora nella sanità, per i cittadini e per gli utenti. Le risorse sono indispensabili, ma c’è bisogno di una riforma del sistema sanitario, cominciando dai medici di Medicina generale, dai concorsi che devono essere resi più appetibili, dai medici a gettoni”, ha incalzato. E sull’ospedale di Cosenza ha ribadito: “Si farà. Insieme a quello di Vibo e della Sibaritide erano districati. Da quando sono presidente ho disincagliato questi iter. Quello di Vibo e della Sibaritide sarà completato entro la fine del mio mandato. L’ospedale di Cosenza ha visto il mio impegno sin dall’inizio – ha continuato. Mi sono impegnato a farlo. Non entro nel merito del luogo dove deve sorgere il nosocomio: è una decisione che spetta ai tecnici. A me importa che si faccia. Anche la Facoltà di Medicina all’Unical – ha concluso Occhiuto – si è concretizzata grazie all’impegno mio e del rettore Leone. In un anno siamo riusciti in tutto l’iter. Insieme siamo riusciti a fare quel che non sono stati in grado di fare gli altri in venti anni”.

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