“Apprendiamo con preoccupazione che ad oggi non esiste un cronoprogramma che definisca tempi certi per la definizione dei livelli di fabbisogno individuati dal DCA 197 del 12 luglio 2023. E che non esiste una data per la costituzione dell’Osservatorio regionale per giovani e adulti con disturbo dello spettro autistico”. Così il Consigliere Regionale e capogruppo del Movimento 5 Stelle, Davide Tavernise. “È il Dipartimento Tutela della Salute, Servizi Sociali e Socio Sanitari della Regione Calabria che ne da notizia, rispondendo ad una mia interrogazione inoltratata nel mese di novembre 2023, la n° 184/12, in cui mi accertavo di conoscere lo stato dell’arte delle politiche di inclusione portate avanti, fino ad ora, dalla Regione Calabria nei confronti delle persone affette da disturbi dello spettro autistico e le loro famiglie”.
Una disamina sui livelli di fabbisogno: “Attualmente vi è la disponibilità di 12 posti letto nell’ASP di Cosenza e 10 posti letto nell’ASP di Reggio Calabria con riferimento alla residenzialità, e di 10 prestazioni pro/die presso l’ASP di Cosenza e 10 prestazioni pro/die presso l’ASP di Catanzaro, con riferimento alla semi-residenzialità. Ma il DCA 197 del 12 luglio 2023 stima un totale di 88 posti letto per soddisfare le esigenze relative alla residenzialità e di 467 prestazioni pro/die relative alla semi-residenzialità. Ad oggi, però, solo una Asp su 5, quella di Cosenza, ha dato riscontro alle richieste degli uffici competenti, creando uno stallo nel soddisfacimento dei livelli di fabbisogno”, continua Tavernise.
E per la costituzione dell’Osservatorio regionale, istituito dalla Legge regionale 5/2023, il consigliere pentastellato, riferisce che i “tempi sono incerti. Anche in questo caso siamo ancora in una fase interlocutoria, con il coinvolgimento e l’ascolto di varie figure professionali, oltre che del mondo sanitario anche del terzo settore e della scuola. Pensiamo sia compito del commissario ad Acta della Sanità, nonché presidente della Giunta Regionale, accelerare quegli iter che al momento appaiono inspiegabilmente bloccati, andando a rallentare processi fondamentali per l’inclusione delle persone affette dallo spettro autistico e delle loro famiglie”, conclude Tavernise.