Alecci su braccio robotico Ospedale Cosenza e situazione sanità aree Centrale e Meridionale Calabria

Redazione

“L’acquisto e l’installazione del braccio robotico per la neurochirurgia all’Ospedale Annunziata di Cosenza è certamente un’ottima notizia. Acquistato con i fondi PNRR per più di un milione di euro il macchinario potrà essere utilizzato per interventi molto delicati di chirurgia spinale e celebrale. Un’eccellenza in campo medico che, probabilmente, andrà a rendere ancora più attrattiva l’offerta dell’Azienda universitaria Ospedaliera di Cosenza, ma che, purtroppo, stride fortemente con le condizioni di alcune strutture ospedaliere dell’Area Centrale e Meridionale della Calabria. Negli ultimi mesi – dichiara il consigliere regionale Ernesto Francesco Alecci – ho avuto modo di verificare personalmente attraverso dei sopralluoghi la disastrosa situazione in cui versa la Sanità in questi territori, da Serra San Bruno, a Chiaravalle, a Locri eccetera. O come nel caso della PET di Catanzaro che ho recentemente evidenziato. Se a Cosenza, dunque, si spendono milioni di euro per macchinari di ultima generazione, a Germaneto per uno degli esami più importanti di diagnostica in ambito oncologico, si elemosinano risorse per un macchinario ‘a intermittenza’, vecchio di 20 anni, usurato e spessissimo non funzionante o in riparazione”, continua Alecci. “Esame, ricordiamo, non più disponibile nemmeno al Pugliese di Catanzaro e per cui i pazienti dell’Area Centrale della Calabria devono aspettare diverse settimane o recarsi fuori regione con tutti i disagi del caso. Attraverso il confronto continuo con il personale medico e sanitario sono emerse, inoltre, delle esigenze impellenti e prioritarie, per poter portare avanti anche le attività base di alcuni nosocomi. Sono certo – conclude il consigliere regionale – che l’installazione di un braccio robotico di ultima generazione produca un effetto mediatico più importante, ma ritengo giusto e doveroso che questa attenzione e questi investimenti possano essere allargati all’intera rete ospedaliera regionale, garantendo buoni livelli di assistenza sanitaria all’interno di tutto il territorio. A cominciare dagli esami e dalle cure ‘salvavita’ che, purtroppo, un sempre maggiore numero di calabresi si trova a dover affrontare”.

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