“Dopo aver appreso del vincolo a Piano di San Biagio a Crotone di quello che può essere definito “un fazzoletto di terreno” relativo solo all’edificio di culto tardo antico-basso medievale (particelle nr. 145/p, nr. 30/p; Decreto Segretariato Regionale per la Calabria del 2/10/2023), chiediamo che, al più presto, venga emanato un ulteriore decreto di vincolo su tutto il pianoro (ai sensi dell’art. 142 lettera m del codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D.L. 42/2004), al fine di scongiurare ulteriori, irreparabili danni al patrimonio paesaggistico e archeologico dello Stato”. È la richiesta avanzata da Teresa Liguori, Consigliere nazionale di Italia Nostra e Presidente Italia Nostra Crotone, e Vincenzo Fabiani, Direttore Gruppo Archeologico KrotoniateItalia Nostra e dal Gruppo Archeologico Crotoniato. “Il decreto di vincolo emanato dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Catanzaro e Crotone, anche a seguito della nostra richiesta nel 2021 lascia perplessi per l’esiguità della sua estensione e, quindi, della sua efficacia. Sulla zona in questione, molto interessante dal punto di vista archeologico e paesaggistico, come attestato dalla documentazione alla base del procedimento della Soprintendenza dal 2012 (si tratta di un sito popolato in continuità diacronica a partire dall’età preistorica fino a quella tardo antica e medievale), da sempre ruotano vari interessi che vanno dalla realizzazione di impianti eolici e/o fotovoltaici, alla costruzione di varie tipologie di edifici. Pertanto, delude che, non solo si sia intervenuti in ritardo e nel frattempo si siano autorizzati impianti eolici vicini al pianoro di cui, in particolare, una pala che incombe sulla zona ora vincolata, ma che ci si sia limitati a una misura che rischia di non avere l’efficacia sperata”, concludono.