“Radicamento ideologico del sistema clientelare”, è il titolo del saggio di Luigi Giovanni Felicetti, di Longobucco, nel cosentino, all’esordio letterario. Un lavoro di 37 capitoli che pone lo sguardo sulla radice ideologica del sistema clientelare in Italia e soprattutto nel meridione.
Docente di italiano e latino, attraverso il suo lavoro studia il fenomeno e come esso si sia ramificato nella società, di come ne abbia plasmato e ne plasmi gli accadimenti e le dinamiche. Nella fattispecie, cerca di ricostruire i passaggi storici salienti, che hanno creato una mentalità meritocratica, attecchita particolarmente nel nord Italia ed una mentalità clientelare radicalizzata al sud, che ha prodotto lo sfacelo socioeconomico sotto gli occhi di tutti e le cui proiezioni non fanno presagire nulla di buono e costruttivo. “Si può parlare di merito, – dice l’autore -, solo nella misura in cui si parla di pari opportunità e si parla di pari opportunità solo se si allarga la platea di quanti più soggetti raggiungono discreti livelli di scolarizzazione. Le sfide del futuro sono imprescindibili da un discorso scolastico, tanto più inclusivo e pubblico: solo allora l’Università italiana saprà dirsi del Merito, altrimenti sarà solo appannaggio di una élite tanto più ristretta, quanto più chiusa ed oligarchica, producente un salto nel buio di qualche secolo. In buona sostanza, il cambiamento deve essere culturale e partire dalla scuola, ormai unica agenzia educativa in grado di formare le nuove generazioni. In un’epoca in cui la famiglia ha abiurato al suo ruolo ed ha delegato alla Scuola ciò che proprio non le riesce in termini di educazione e di crescita a largo respiro, -conclude Felicetti- perché incapace di superare la miopia del proprio essere”.