Due aziende sequestrate e sigilli a fabbricati e terreni per un valore di oltre 2 milioni di euro. È il bilancio dell’operazione “Crazy Iron” coordinata dalla Dda di Reggio Calabria contro il traffico illecito di rifiuti. Il blitz, condotto dalla Polizia locale guidata dal comandante Salvatore Zucco, è scattato all’alba nei comuni di Reggio Calabria, Melito Porto Salvo e Campo Calabro dove sono state eseguite numerose misure cautelari reali disposte dal gip su richiesta della Procura. Il provvedimento riguarda due ditte operanti nel settore del trattamento di rifiuti ferrosi la cui gestione, adesso, è stata affidata ad un amministratore giudiziario.Sono dieci, complessivamente, gli indagati che rispondono, a vario titolo, di traffico illecito di rifiuti, falso ideologico, associazione a delinquere e occupazione abusiva di suolo pubblico. Sotto sequestro anche una decina di veicoli in uso ai conferitori di materiale ferroso che operavano, stando alle indagini, senza alcuna autorizzazione né formulari prescritti dalla legge. L’attività di polizia giudiziaria, sviluppata dal Nic della Polizia locale, ha censito in un mese di monitoraggio, il conferimento illecito di circa 170 tonnellate di rifiuti concretizzatisi grazie a quasi mille movimentazioni illecite. Secondo le prime risultanze investigative, i carichi venivano pagati in nero, e le aziende formavano poi dei formulari totalmente falsi al fine di giustificare il conferimento in centri di stoccaggio in varie città del sud Italia.
Traffico di rifiuti, 2 aziende sequestrate a Reggio Calabria
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