Mancuso al sottosegretario Giustizia Ostellari: “Si intervenga su situazioni carceri calabresi”

Redazione

Il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso ha colto l’occasione dell’incontro con il sottosegretario al Ministero della Giustizia Andrea Ostellari, per rappresentargli, “assodato il suo apprezzabile impegno sulla questione”, le problematiche del sistema carcerario della Calabria. “Problemi come il sovraffollamento, le carenze di organico della Polizia penitenziaria e il moltiplicarsi di eventi critici in tutti i 12 istituti penitenziari, richiedono un tempestivo intervento. Consapevoli che la tutela dei diritti delle persone detenute e il benessere dell’intera comunità penitenziaria necessitano in Calabria – ha detto Mancuso – di energie e risorse al fine di poter essere garantiti ed attuati”. Al sottosegretario il presidente dell’Assemblea calabrese ha consegnato la lettera sulle condizioni delle carceri calabresi di recente inviata – congiuntamente al Garante regionale dei detenuti Luca Muglia – al ministro Nordio e al capo del “Dap” Russo. Il sottosegretario Ostellari ha assicurato “l’attenzione del Ministero” e ha affermato: “Le carceri italiane accolgono e custodiscono donne e uomini privati della libertà, ma non della loro dignità. Il compito del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria è collaborare al loro pieno recupero e al successivo reinserimento. Auspico che – ha aggiunto – oltre alla soluzione di problemi annosi su cui stiamo intervenendo, per concretizzare le previsioni dell’articolo 27 della Costituzione, si possano coinvolgere altri attori: imprese e aziende italiane, che scelgano di formare e avviare al lavoro detenuti e persone sottoposte a misure restrittive. Di recente è stato siglato un protocollo d’intesa (“Mi riscatto per il futuro”) tra gruppo Fs e Ministero della Giustizia, per il reinserimento sociale dei detenuti. Alle iniziative che anche in Calabria sono state avviate in questa direzione, come il Laboratorio di pasticceria nel carcere Ugo Caridi di Catanzaro, occorre dare il sostegno di cui abbisognano”.

Suicidio detenuto Vibo Valentia

Intanto, nella notte appena trascorsa un detenuto straniero nel carcere di Vibo Valentia si è tolto la vita. A trovarlo un agente durante il giro di controllo. Ma l’intervento immediato è stato vano. “Ricordiamo – affermano Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Francesco Ciccone, segretario regionale – che ogni anno la polizia penitenziaria salva la vita a circa 1.700 detenuti che tentano il suicidio. Eventi di questo tipo, il più delle volte, costituiscono un trauma difficile da superare anche per il personale di polizia penitenziaria che si trova ad operare nell’immediatezza, per cui si chiede all’amministrazione di intervenire con un adeguato supporto psicologico”.

 

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