Città unica, opposizione Cosenza interviene su documento firmato da 13 consiglieri maggioranza

Redazione

“Desta curiosità il documento siglato da 13 consiglieri comunali afferenti alla maggioranza di Palazzo dei Bruzi che plaude all’approvazione dell’emendamento bipartisan approvato a Palazzo Campanella affinché la data che dovrebbe determinare la fine delle singole esperienze municipali presenti nell’area urbana cosentina – Cosenza Rende e Castrolibero – nonché la conseguente nascita della città unica accorpante queste tre realtà comunali, sia differita di due anni, dall’1 febbraio 2025 allo stesso giorno e mese del 2027. La curiosità è dettata dal fatto che alla luce di ciò, il sindaco Caruso, sembra essere stato isolato nella sua posizione di netta contrarietà alla legge regionale manifestata dalla sua volontà di appellarsi al Tribunale Amministrativo Regionale per impugnare la procedura di fusione e quindi paralizzarne l’iter”. È quanto scrivono in una nota i consiglieri di opposizione di Cosenza, Caruso, Cito, D’Ippolito, Dodaro, Luberto, Lucanto, Ruffolo, Spadafora, Spataro. “Sembra proprio essere ‘un uomo solo al ricorso’ il primo cittadino, parafrasando il titolo del libro di Paolo Alberati dedicato al leggendario campione del ciclismo italiano Fausto Coppi ‘Un uomo solo al comando. Ricorrere al TAR avversando di fatto la nascita di una grande realtà municipale, adottando una delibera di giunta firmata anche dai rappresentati del Partito Democratico all’interno dell’organismo di governo cittadino – un’anomalia, se si considera che il PD è sempre stato dichiaratamente favorevole al percorso della città unica – rappresenta una decisione condotta in solitaria dal Sindaco perché se si sommano ai 13 consiglieri di maggioranza in questione, con presenze piddine di peso come il presidente del Consiglio Comunale, i 9 componenti dell’opposizione, si arriva a 22 presenze politiche contrarie nei fatti alla decisione della giunta fortemente voluta da Caruso. Inoltre, il giorno prima della presentazione del citato emendamento, anche un assessore della giunta municipale ha dichiarato pubblicamente di essere favorevole al progetto di fusione. Se il Sindaco, oltre che nei proclami, tenesse conto in concreto della sovranità del Consiglio Comunale, dovrebbe a questo punto desistere dalla propria iniziativa. E che dire dell’inutile spreco di risorse pubbliche che dovrà essere affrontato dal Comune per poter corrispondere gli onorari ai professionisti del diritto per l’impostazione del ricorso e per la cura di tutta la procedura da seguire dinanzi al Tribunale Amministrativo della Regione? Soldi dei cittadini sprecati per un capriccio. Si può definire, il documento dei 13, un vero e proprio atto di “sfiducia” nei confronti di Franz Caruso? Almeno per la parte relativa alla postura politica adottata nei confronti del progetto di fusione dei comuni, sì, si può parlare di sfiducia, perché forse la maggioranza consiliare si è resa conto che si tratta di una mera volontà velleitaria di porre un freno allo sviluppo del territorio urbano che da questa fusione avrà tutto da guadagnare in termini di servizi, di infrastrutture, di innovazione, di economia di scala e di nuovi posti di lavoro che si renderanno necessari per coprire l’organico delle tre municipalità, una volta unificate. E ci stupisce – concludono dall’opposizione – come Franz Caruso non si renda conto che il Comune di Cosenza da questo progetto unitario, così come gli altri due comuni limitrofi, avrà molto da ricavarne. Un vantaggio che il Sindaco vuole vanificare e sacrificare sull’altare del mantenimento dello status quo per un incomprensibile conservatorismo di chissà quale rendita di posizione. Con buona pace del progresso di una città che egli dal 2021 tenta invano di governare, con risultati pressoché prossimi allo zero”.

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