L’ultimo rapporto della Fondazione Gimbe, per l’esattezza il settimo, mostra il divario tra il Settentrione e il Meridione d’Italia nell’ambito della Sanità pubblica, che si presenta come un’emergenza del paese. Grave la crisi del personale, persistente la frattura Nord-Sud, aumenta la spesa delle famiglie (+10,3%), e 4,5 milioni di persone che rinunciano alle cure, mentre crolla la spesa per la prevenzione (-18,6%).
In Calabria, stando al report di Gimbe, la percentuale delle famiglie che ha rinunciato alle prestazioni sanitarie nel 2023 è pari al 7,3% (media Italia 7,6%). In leggero aumento rispetto al 2022 (7,5%). Riguardo all’aspettativa di vita alla nascita (dati 2023) il dato è pari a 82 anni (media Italia 83,1 anni). Mentre sul fronte del personale sanitario (per l’anno 2022), dalle verifiche condotte dalla Fondazione Gimbe, ci sono 1,91 medici dipendenti ogni mille abitanti (media Italia 2,11); sono presenti 3,9 infermieri dipendenti ogni mille abitanti (media Italia 5,13); il rapporto infermieri/medici dipendenti è pari a 2,05 (media Italia 2,44).
Dal dossier in ambito PNRR (suddiviso per voci) emerge che rispetto alle 61 case della Comunità da attivare entro il 2026 non è stata dichiarata attiva alcuna CdC. La percentuale pertanto è dello 0% (media Italia 19%). Delle 21 Centrali Operative Territoriali da attivare entro il 2024 non risulta pienamente funzionanti alcuna COT. La percentuale pertanto è dello 0% (media Italia 59%). Dei 20 Ospedali di Comunità da attivare entro il 2026 non è stato dichiarato attivo alcun OdC. La percentuale pertanto è dello 0% (media Italia 13%). Al 31 luglio 2024 la regione ha realizzato il 18% dei posti letto aggiuntivi di terapia intensiva (media Italia 52%). Al 31 luglio 2024 la regione ha realizzato l’8% dei posti letto aggiuntivi di terapia sub-intensiva (media Italia 52%).