Diciannove anni fa, l’agguato che uccise, nel giorno delle primarie dell’Ulivo, il vicepresidente del consiglio della Regione, Franco Fortugno. Cinque i colpi di pistola esplosi all’interno del seggio a Palazzo Nieddu a Locri e freddarono Fortugno. Una ricorrenza che scuote e che induce a riflettere. “Il barbaro assassinio di Francesco Fortugno, vicepresidente del Consiglio regionale, è scolpito per sempre nella nostra memoria. A 19 anni di distanza da quel brutale omicidio, che rappresentò anche una grave intimidazione nei confronti di tutti i calabresi, è dovere delle istituzioni e dei cittadini commemorare un uomo mite, onesto e appassionato, e, soprattutto rafforzare quotidianamente il valore della legalità nei nostri territori. La politica e le istituzioni hanno il compito di non arretrare mai di fronte alla sopraffazione criminale e di affermare ogni giorno le ragioni democratiche del vivere civile”, dichiara il presidente della Regione, Roberto Occhiuto.
“In occasione del 19º anniversario dell’assassinio di Franco Fortugno, la Calabria e il Consiglio regionale si uniscono nel ricordare un uomo che ha dato la vita per la giustizia e la democrazia. Franco Fortugno non è solo un simbolo di coraggio e impegno civile, ma rappresenta un esempio vivente di come si possa servire le istituzioni con onestà e dedizione. La sua morte – afferma il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso – è stata un attacco feroce non solo alla sua persona, ma alle fondamenta stesse della democrazia calabrese. Tuttavia, l’eredità di Franco Fortugno ci sprona a proseguire con determinazione nella lotta contro la ’ndrangheta, un male che continua a infettare la nostra terra. Per sconfiggerla – sottolinea Mancuso – dobbiamo sostenere l’azione di magistratura e forze dell’ordine, ma soprattutto dobbiamo alimentare una reazione collettiva e coraggiosa di tutte le componenti della nostra società. Il messaggio di Fortugno è chiaro: la legalità non è un ideale astratto, ma un dovere quotidiano che riguarda ciascuno di noi. È nostro compito – conclude il Presidente del Consiglio regionale – far sì che il suo sacrificio non sia vano, diffondendo tra le nuove generazioni la consapevolezza che la lotta alla criminalità è la chiave per costruire un futuro migliore. A Maria Grazia Laganà e ai suoi figli, rivolgo, a nome dell’Assemblea legislativa, un pensiero di profonda vicinanza e solidarietà. L’Aula, che porta il nome di Franco Fortugno, continuerà a rappresentare un faro di legalità e giustizia per tutti noi”.