L’Incontro del 15 dicembre u. s. per i festeggiamenti del quarantesimo anno di Apertura della Chiesa di Sant’Antonio di Rende, guidata da sempre dai Frati Minori di Calabria, ha avuto inizio con i saluti e l’introduzione del Parroco, f. Luigi Loricchio. Ha spiegato di avere coinvolto Carlo Rinaldo, impegnato in Parrocchia sin dalla nascita della stessa, per pensare insieme come celebrare questo grande traguardo. E’ nata così da entrambi l’idea di un appuntamento di gioia dal titolo “La Chiesa Speranza del Villaggio!?”. Tra ricordi, esplicazione della situazione attuale della Chiesa di Commenda e di quella Universale e del futuro che deve essere costruito sulla Speranza che la Chiesa ci indica, IN COLLABORAZIONE CON TUTTE LE “ALTRE ANIME DEL VILLAGGIO”. Con il coinvolgimento del Vescovo di Cosenza-Bisignano Mons. Giovanni Checchinato, di f. Mario Chiarello Provinciale dei Frati Minori di Calabria, di Suor Giancarla Dima Madre Generale delle Suore “Piccole Operaie dei Sacri Cuori di Gesù” presenti in Parrocchia, di relatori e di rappresentati delle Istituzioni civili, del modo accademico e scolastico e del volontariato del territorio. Fr. Mario Chiarello, già parroco di Sant’Antonio, è intervenuto attraverso un racconto storico di questa Chiesa improntato sui “volti” di tre frati determinanti per la Sua edificazione e la Sua crescita. Fr. Sisto Pelaia, Provinciale negli anni settanta, che acquistò il terreno per altri scopi (costruzione di una Facoltà universitaria di Agraria che poi sfumò). Fr. Pierluigi Caputo che decise, con la sua riconosciuta “caparbietà”, di costruire la Chiesa raccogliendo i fondi con la vendita di parte della struttura di San Francesco Di Assisi di Cosenza alla Sovrintendenza ai Beni Culturali e con la “questua” Convento per Convento. Con una visione futurista, si pensò ad un progetto di Chiesa capiente in un contesto ancora agricolo, con una pianta circolare e in “discesa” per la prospettiva verso l’altare, innovativa per gli anni settanta. Fr. Gerardo Aiello, primo Parroco, che fece crescere enormemente la Parrocchia con la sua accoglienza, mitezza, spiritualità e praticità, trasformando i mattoni in “pietre vive”. Il Padre Arcivescovo si è soffermato su due verbi del Libro del Deuteronomio, ascoltare e ricordare. “Ascolta Israele il Signore, unico tuo Dio” e sempre rivolto al popolo di Israele, il Signore lo invita a ricordare, nel momento dello sconforto, l’aiuto che Egli gli donò nel deserto. Ricordare, fare Memoria è parlare al cuore e senza una storia non siamo capaci di guardare al futuro che va costruito nel presente tramite l’ascolto. Suor Giancarla Dima, anche lei per molti anni nell’Istituto delle Suore attiguo alla Parrocchia, ha sottolineato come vi sia una unica famiglia che ha sempre cooperato per allontanare l’Io a favore del noi. La relazione del Professore Vincenzo Bova Ordinario di “Sociologia delle religioni” ci ha comunicato come la “Storia della Salvezza” si fondi sulla promessa della felicità, sempre dal Deuteronomio. Felicità che ha una condizione, quella della trasmissione del Credo ai figli, condizione che oggi si è un po’ interrotta. Questa è dunque una fase di transizione dove c’è bisogno di un “miracolo”, di innovazione seguendo ciò che in passato hanno fatto gli ordini religiosi. Ma la situazione non è grave e possiamo paragonarla agli inizi del cristianesimo dove c’erano tante comunità differenti tra loro: dalla diversità nei secoli si è passati alla presenza di unica grande Fede. Credere non è più facile come prima dove non era necessaria una presenza, oggi ci vuole veramente un atto di Fede. Il Direttore di TEN Attilio Sabato, Consigliere nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, si è soffermato nostalgicamente sul ricordo di come i rapporti tra le persone non siano più quelli improntati sull’incontro e sugli scambi personali dato che tutto viene gestito tramite il telefono cellulare e i social. Amici pochissimi, contatti social decine. Invece nelle Parrocchie si cerca ancora, anche se con molta difficoltà, di avere rapporti umani. Domenico (Dany) Barbuto Docente universitario di Antropologia, anche lui storicamente impegnato in questa Parrocchia, ci ha sottolineato come il rapporto tra l’uomo e la magia (religione e fede per i credenti in Dio) abbia da sempre influenzato l’uomo. Con dei suoi articoli ha ricordato la riproposta tradizione della novena, alle sei del mattino, in questa Parrocchia, reintrodotta dal già citato fr. Gerardo. Commovente l’intervento della Presidente della Fondazione “Roberta Lanzino” la Professoressa Matilde Spadafora Lanzino, che ha ricordato come la Parrocchia sia stata vicina nel conforto alla sua famiglia nella tristissima, violenta vicenda della cara Roberta. Di come da questo increscioso fatto sia nata l’instancabile ed enorme attività di lotta alla violenza contro le donne da parte sua, del compianto marito Franco e di tutta la Fondazione poi nata. Si sono poi susseguiti i saluti del Rettore dell’Unical Prof. Nicola Leone, del Dottore Nicola Paldino Presidente della BCC Mediocrati, della Dottoressa Alisia Arturi Dirigente del Liceo Scientifico “Pitagora” di Rende e della Dottoressa Monica Perri Presidente del Comitato Provinciale Unicef.
Resoconto Incontro per i quaranta anni dell’Apertura della Chiesa Sant’Antonio di Rende
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