E’ una vera e propria doccia fredda la sentenza con la quale il Tribunale delle Imprese di Roma ha dichiarato inammissibile il ricorso dei 104 cittadini che avevano mosso un’azione inibitoria collettiva contro la Stretto di Messina Spa per la realizzazione del Ponte sullo Stretto. Nelle 42 pagine di ricorso presentate, i ricorrenti chiedevano “la cessazione immediata da parte della società Stretto di Messina, di ogni atto o comportamento pregiudizievole dei diritti e degli interessi collettivi” e “di ogni attività tendente all’approvazione del progetto definitivo ed esecutivo”, e di accertare “la responsabilità della società e il danno ingiusto causato per la violazione del dovere di diligenza, correttezza e buona fede”. Secondo i giudici, l’azione inibitoria collettiva non solo è stata respinta in quanto non vi è ancora un progetto definitivo, ma inoltre il Tribunale ha condannato i ricorrenti al pagamento delle spese legali per 238mila euro. Come dire oltre al danno la beffa, ma i legali dei promotori della class action fanno sapere che presenteranno immediato appello con richiesta di sospensiva. Intanto l’opera va avanti perché con la legge di Bilancio 2025 i costi del Ponte hanno trovato totale copertura finanziaria, e si aspetta entro metà gennaio il via libera del Cipess al progetto definitivo, per passare poi alla fase esecutiva.
Inammissibile ricorso dei 104 cittadini contro ponte Stretto
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