L’ultimo report della Fondazione Gimbe sulla spesa sanitaria privata delle famiglie calabresi nel 2023 mostra un dato allarmante: il 7,3% dei cittadini della Calabria ha rinunciato alle cure, su una media nazionale che si attesta sull’7,6%, in base ai dati ISTAT del 2023. Confrontando la spesa sanitaria trasmessa al Sistema Tessera Sanitaria alla popolazione residente ISTAT al 1° gennaio 2023, il valore regionale è pari a € 416 pro-capite (media Italia € 730 pro-capite). “In generale le Regioni con migliori performance nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) registrano una spesa pro-capite superiore alla media nazionale, mentre quelle del Mezzogiorno e/o in Piano di rientro si collocano al di sotto”, dichiara Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe. “Questo dato conferma sia che il livello di reddito è una determinante fondamentale della spesa out-of pocket, sia che il valore della spesa delle famiglie – al netto del sommerso – non è un parametro affidabile per stimare le mancate tutele pubbliche, perché condizionato dalla capacità di spesa individuale”. Secondo i dati ISTAT-SHA, le principali voci di spesa sanitaria delle famiglie italiane includono l’assistenza sanitaria per cura (comprese le prestazioni odontoiatriche) e riabilitazione, che rappresenta il 44,6% del totale (€ 18,1 miliardi). Seguono i prodotti farmaceutici e apparecchi terapeutici (36,9%, pari a € 15 miliardi) e l’assistenza a lungo termine (LTC), che assorbe il 10,9% della spesa complessiva, per un totale di € 4,4 miliardi. “Tuttavia – spiega il Presidente – le stime effettuate nel report indicano che circa il 40% della spesa delle famiglie è a basso valore, ovvero non apporta reali benefici alla salute. Si tratta di prodotti e servizi il cui acquisto è indotto dal consumismo sanitario o da preferenze individuali quali ad esempio esami diagnostici e visite specialistiche inappropriati o terapie inefficaci o inappropriate”.
Fondazione Gimbe, nel 2023 il 7,3% dei calabresi ha rinunciato alle cure sanitarie
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