Migliorano nel 2023 i livelli dell’assistenza sanitaria in Calabria. A darne conto è il quadro che emerge dal Monitoraggio dei Lea (Livelli essenziali di assistenza) realizzato dal ministero della Salute – attraverso gli indicatori Core del Nuovo Sistema di Garanzia – che ha preso in esame le macroaree relative alla prevenzione, all’assistenza distrettuale e all’assistenza ospedaliera. In base a quanto emerso dal report ministeriale, la regione, che guadagna un +4,92%, senza però riuscire a schiodarsi dalla posizione di coda della classifica nazionale, si vede assegnare la sufficienza solo nell’area ospedaliera (69). Pollice verso ancora per l’area della prevenzione distrettuale (40 punti) dove la Calabria è ultima a livello nazionale e per quella della prevenzione con 41 punti, penultima ad una manciata di posizioni rispetto al fanlino di coda Valle d’Aosta. La prevenzione – secondo quanto emerge dal report – dopo il crollo subito nel 2020 a causa della pandemia, fatica a risollevare la testa mentre osservata speciale è l’area delle cure territoriali: ci si aspettavano i primi effetti benefici della riforma dell’assistenza territoriale che per il momento non sono ancora emersi dalla rilevazione. A ottenere la sufficienza in tutte e tre le macroaree, raggiungendo un punteggio superiore a 60 in una scala di cento, sono invece le Regioni Piemonte, Lombardia, Provincia Autonoma di Trento, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Puglia e Sardegna.
Lea, Calabria migliora ma rimane in coda a classifica
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