Snpa, in Calabria la qualità dell’aria è in buona salute

Anna Franchino

E’ in buona salute la qualità dell’aria in Calabria.  A darne conto sono i dati riportati nell’ultimo rapporto annuale del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa) che non segnalano superamenti dei limiti fissati dalla normativa in vigore.     A esminare i risultati contenuti nel report, realizzato sulla base dei dati elaborati a fine anno da Arpa-Appa, emerge che, per quanto riguarda le polveri sottili Pm10, sono largamente rispettati i limiti annuali riferiti ad una concentrazione media di 40 microgrammi nelle tre centraline attive da nord a sud della regione: Firmo (12), Simeri Crichi (16) e Polistena (26).     Gli sforamenti giornalieri segnalati, anche questi molto al di sotto del massimo fissato in 35 giorni anni, vedono a Firmo 6 giorni, a Simeri Crichi 8 e a Polistena 10 giorni anno.     Anche i livelli di particolato fine Pm2,5 sono risultati al di sotto del valore limite annuale fissato in 25 microgrammi per metro cubo annuo nelle due centraline calabresi prese in considerazione. Infatti a Simeri Crichi il dato è pari a 7 microgrammi mentre in quella di Polistena è fissato in 13 microgrammi.     Positivo anche il riscontro ottenuto per quanto concerne i valori relativi al biossido di azoto, sostanza derivata dai processi di combustione da riscaldamento e traffico veicolare. A fronte del valore limite annuo di 40 microgrammi per metro cubo a Firmo ne sono stati registrati 8, a Simeri appena 4 e a Polistena 15.     Nessun problema particolare anche sul fronte dell’ozono dove, nelle centraline calabresi, non vengono segnalate ore di superamento della soglia di informazione (180 e 240 microgrammi per metro cubo) con rispettivamente due giorni di superamento dell’obiettivo a lungo termine per la stazione di Firmo e tre per quella di Simeri Crichi. Zero ore, invece, per la centralina di Polistena.     Proprio in materia di rispetto dei limiti di ozono si prevedono cambiamenti a breve: una direttiva europea approvata di recente, e che entrerà in vigore dal 2030, infatti prevede livelli molto più stringenti degli attuali anche nelle zone dove attualmente i limiti di legge sono rispettati.

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