«La storicizzazione delle risorse destinate a lsu e lpu è un dato positivo, ma affatto esaustivo: Regione e Governo rispettino gli impegni assunti per evitare che a fine Ottobre migliaia di lavoratori restino a spasso».
Il consigliere regionale Gianluca Gallo segnala le criticità che ancora permangono lungo il cammino di stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità in Calabria. A tal riguardo, nei giorni scorsi la giunta regionale ha annunciato di aver provveduto alla conferma del contributo regionale di 39 milioni di euro, iscritto in bilancio già da anni, per poter garantire anche in futuro il sostegno ai lavoratori in questione. «Sicuramente una buona notizia – commenta il capogruppo della Cdl – che però non cambia le prospettive dei precari che oggi, con dignità e competenza, garantiscono servizi essenziali in gran parte dei Comuni calabresi». Il pericolo, osserva Gallo, «è che un dato meramente tecnico, per quanto necessario, diventi il tappeto sotto il quale nascondere la polvere delle cose ancora da fare, con il pericolo di arrivare all’autunno senza elementi concreti in mano e senza avere a quel punto la possibilità di fare più di tanto, considerata l’ormai imminente chiusura della legislatura regionale». In particolare, secondo l’esponente della Cdl, a far difetto «sarebbero norme e stanziamenti: non si è sin qui provveduto all’introduzione di deroghe ai vincoli assunzionali da parte dei Comuni, dunque impossibilitati ad assorbire eventualmente lsu e lpu. Inoltre, è ancora vigente la norma che prevede la mobilità interna nel raggio di 250 chilometri, col rischio in questo caso di costringere centinaia di persone al trasferimento o, in alternativa, alla rinuncia all’impiego». Ma non è tutto: «Un problema è annidato nell’ammontare della dotazione finanziaria: servono, come noto, altri 89 milioni, oltre ai 59 messi a disposizione dalla Regione. Dovrebbe garantirli il Governo, ma non è chiaro se e quando questa certezza potrà dirsi acquisita, specie di fronte ai chiari di luna che stanno caratterizzando le politiche economiche e finanziarie dell’esecutivo Conte». È invece necessario, rimarca Gallo, «che la questione venga definita entro il 31 Ottobre. In caso contrario, a quella data, in concomitanza con la scadenza dei contratti a termine che oggi legano lsu e lpu agli enti locali, in migliaia potrebbero rimanere senza occupazione, poiché ormai fuori dal bacino del precariato e privi del diritto a qualsivoglia ammortizzatore sociale».
Una situazione tutt’altro che rosea, «di fronte alla quale esultare è fuori luogo e controproducente», annota Gallo, chiamando alle proprie responsabilità Governo e Regione: «Se chiare e definite sono le responsabilità di Roma, è altrettanto evidente che Catanzaro non può ritenere assolti i propri doveri: a Dicembre, di concerto coi sindacati, si era stabilito che la Regione avrebbe avanzato una proposta normativa, da sottoporre al Governo, finalizzata alla stabilizzazione piena ed effettiva di tutti i precari. Non se ne ha traccia, così come non v’è traccia, oltre che degli stanziamenti promessi, del Tavolo di confronto che l’Esecutivo Conte avrebbe dovuto attivare al Ministero della Funzione Pubblica. Insomma, tanto da resta da fare perché la scadenza ottobrina non trascorra invano, lasciando macerie sociali dietro di sé».
Lsu-Lpu, Gallo(FI) : “Bene storicizzazione risorse, ma non basta”
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