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La Dia di Padova ha arrestato Pasquale Pullano, 42, di Crotone, ritenuto dagli inquirenti un ‘corriere’ della droga sulle piazze di Verona e Padova. L’indagato era già stato ammanettato nel marzo 2016 perchè trovato con oltre 1 kg di hashish che stava portando a Giovanni Spatafora, in una piazza di Padova. Per tale fatto fu condannato, a ottobre 2016, a 3 anni e un mese di reclusione, oltre a 14.000 euro di multa, dal Tribunale di Padova. Nel gennaio 2018, mentre stava scontando la condanna, è stato nuovamente arrestato dalla Dia, assieme ad altre 15 persone, nell’ambito di un’inchiesta che fece emergere numerose cessioni di droga e il suo ruolo di corriere tra Verona e Padova. Rinviato a giudizio, sarà giudicato al riguardo dal Tribunale di Padova il prossimo 8 maggio. Pullano, in stato di libertà poiché lo scorso anno gli era stata sospesa la pena inflittagli nel 2016, è stato nuovamente oggetto di un provvedimento restrittivo della Procura di Padova, a fronte del rigetto da parte del Tribunale di Sorveglianza di Venezia della sua istanza di affidamento al servizio sociale – detenzione domiciliare. L’indagato deve scontare un residuo di pena pari a un anno, un mese e 28 giorni di reclusione.
La Dia di Padova ha arrestato Pasquale Pullano, 42, di Crotone, ritenuto dagli inquirenti un ‘corriere’ della droga sulle piazze di Verona e Padova. L’indagato era già stato ammanettato nel marzo 2016 perchè trovato con oltre 1 kg di hashish che stava portando a Giovanni Spatafora, in una piazza di Padova. Per tale fatto fu condannato, a ottobre 2016, a 3 anni e un mese di reclusione, oltre a 14.000 euro di multa, dal Tribunale di Padova. Nel gennaio 2018, mentre stava scontando la condanna, è stato nuovamente arrestato dalla Dia, assieme ad altre 15 persone, nell’ambito di un’inchiesta che fece emergere numerose cessioni di droga e il suo ruolo di corriere tra Verona e Padova. Rinviato a giudizio, sarà giudicato al riguardo dal Tribunale di Padova il prossimo 8 maggio. Pullano, in stato di libertà poiché lo scorso anno gli era stata sospesa la pena inflittagli nel 2016, è stato nuovamente oggetto di un provvedimento restrittivo della Procura di Padova, a fronte del rigetto da parte del Tribunale di Sorveglianza di Venezia della sua istanza di affidamento al servizio sociale – detenzione domiciliare. L’indagato deve scontare un residuo di pena pari a un anno, un mese e 28 giorni di reclusione.