L’avviso di conclusione indagini notificato al presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, all’ex consigliere regionale Nicola Adamo, entrambi del Pd, al sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, di Fi, e ad altre 17 persone è giunto al termine di un’indagine portata avanti dai carabinieri del Comando per la tutela ambiente Sezione operativa centrale di Roma nonché, in ultima parte, dai finanzieri del Nucleo di polizia economica e finanziaria di Catanzaro. L’inchiesta é stata condotta dal pm Vito Valerio, con il coordinamento del procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla e del procuratore della Repubblica Nicola Gratteri. Le attività sono state condotte con intercettazioni telefoniche e ambientali, l’acquisizione di documentazione e l’esecuzione di consulenze tecnico-specialistiche di professionisti incaricati dal pm di valutare analiticamente le procedure di gara di appalti pubblici e di nomina di posizioni dirigenziali apicali. In particolare, sono stati vagliati i bandi di gara relativi al collegamento metropolitano Cosenza-Rende-Unical, alla riqualificazione del collegamento ferroviario Cosenza-Catanzaro, alla realizzazione del nuovo ospedale di Cosenza, al ripristino della tratta ferroviaria turistica della Sila, alla realizzazione del museo di Alarico ed alla nomina del direttore generale di Calabria lavoro. Gli accertamenti svolti hanno portato gli investigatori, secondo quanto si è appreso, ad ipotizzare la sussistenza di un gruppo organizzato di soggetti che, nei rispettivi ruoli politici, amministrativi, istituzionali ed imprenditoriali, si muovono nell’interesse di orientare, in proprio favore, tutte le attività connesse alla realizzazione di opere pubbliche in ambito regionale ed all’individuazione illecita di persone da nominare in ruoli amministrativi strategici. Gli indagati, per l’accusa, si muovono nella direzione di individuare e determinare le scelte strategiche di interesse regionale, quindi, di mantenere il controllo sulle procedure di aggiudicazione delle opere e di favorire la realizzazione attraverso il coinvolgimento di imprese intranee o comunque sponsorizzate dagli indagati, nonché di indirizzare le nomine in ruoli amministrativi e/o istituzionali in capo a soggetti ritenuti favorevoli ai desiderata del gruppo. Il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio e Nicola Adamo sono indagati, insieme all’ex consigliere regionale Luigi Incarnato, attuale commissario liquidatore della Sorical, la società mista per la gestione degli acquedotti calabresi, per traffico di influenze illecite per la vicenda che portò alla caduta della prima giunta comunale di Cosenza a guida Mario Occhiuto, sfiduciato dai suoi stessi consiglieri comunali. Secondo l’accusa, Incarnato, “sfruttando le sue relazioni politiche con i consiglieri del Comune di Cosenza”, avrebbe propiziato la sfiducia facendosi promettere “e poi dare”, da Adamo e Oliverio, “un vantaggio patrimoniale rappresentato dalla possibilità di ricoprire incarichi pubblici e/o istituzionali come prezzo della propria mediazione illecita”. Adamo e Oliverio, poi, avrebbero remunerato indebitamente Incarnato, secondo i pm, “designando o comunque agevolando la nomina dello stesso a commissario liquidatore della Sorical”. In questa parte di inchiesta è indagato anche, per corruzione, Luca Morrone, all’epoca presidente del Consiglio comunale di Cosenza, figlio del consigliere regionale Ennio, che, per “sottoscrivere” le dimissioni avrebbe ottenuto la promessa di diventare vicesindaco “in seno alla compagine politica eventualmente vincitrice nelle successive elezioni comunali di Cosenza o comunque un incarico di ingegnere presso la Regione Calabria”.
Corruzione: indagati 20 tra politici, dirigenti e imprenditori
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