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“Sarebbe opportuno rivedere i contenuti del capo primo” relativo alle disposizioni sul commissariamento della sanità calabrese, “al fine di realizzare pienamente, quello che è stato un mancato confronto”. Questa la posizione delle Regioni in merito al decreto sul commissariamento della Sanità calabrese, illustrata oggi durante l’audizione in Commissione Affari sociali della Camera in merito alla conversione in legge del decreto legge 35 del 2019. “Sarebbe stata opportuna – ha spiegato il presidente della Regione Molise Donato Toma, in rappresentanza della Conferenza dei presidenti delle Regioni – una concertazione preventiva con la regione interessata dal provvedimento, nel rispetto dei principi della leale collaborazione istituzionale, che rappresenta una opportunità per assumere decisioni quanto più possibile condivise, su una materia che la Costituzione definisce ‘concorrente'”. Toma ha quindi sottolineato gli orientamenti assunti in più occasioni dalle regioni in merito ai commissariamenti ad acta per i rientri dai disavanzi sanitari, in ultimo nel documento sul Patto per la salute del 13 febbraio 2019. “Le regioni – ha detto – ribadiscono che il nuovo Patto per la Salute è la sede più idonea per una concertazione istituzionale sulla revisione dell’esperienza dei commissariamenti ad acta. Pertanto hanno già chiesto al Governo di non procedere, nelle more della definizione delle nuove regole”. La Conferenza, ha concluso, “condivide invece le disposizioni riportate nel capo secondo del decreto, in materia di salute, ritenendo opportuni alcuni aggiustamenti”.
“Sarebbe opportuno rivedere i contenuti del capo primo” relativo alle disposizioni sul commissariamento della sanità calabrese, “al fine di realizzare pienamente, quello che è stato un mancato confronto”. Questa la posizione delle Regioni in merito al decreto sul commissariamento della Sanità calabrese, illustrata oggi durante l’audizione in Commissione Affari sociali della Camera in merito alla conversione in legge del decreto legge 35 del 2019. “Sarebbe stata opportuna – ha spiegato il presidente della Regione Molise Donato Toma, in rappresentanza della Conferenza dei presidenti delle Regioni – una concertazione preventiva con la regione interessata dal provvedimento, nel rispetto dei principi della leale collaborazione istituzionale, che rappresenta una opportunità per assumere decisioni quanto più possibile condivise, su una materia che la Costituzione definisce ‘concorrente'”. Toma ha quindi sottolineato gli orientamenti assunti in più occasioni dalle regioni in merito ai commissariamenti ad acta per i rientri dai disavanzi sanitari, in ultimo nel documento sul Patto per la salute del 13 febbraio 2019. “Le regioni – ha detto – ribadiscono che il nuovo Patto per la Salute è la sede più idonea per una concertazione istituzionale sulla revisione dell’esperienza dei commissariamenti ad acta. Pertanto hanno già chiesto al Governo di non procedere, nelle more della definizione delle nuove regole”. La Conferenza, ha concluso, “condivide invece le disposizioni riportate nel capo secondo del decreto, in materia di salute, ritenendo opportuni alcuni aggiustamenti”.