Si è concluso con 43 condanne e 9 assoluzioni il processo in abbreviato celebrato davanti al gup distrettuale di Catanzaro Pietro Carè scaturito dall’operazione “Crisalide” coordinata dalla Dda catanzarese contro la cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri di Lamezia Terme. Assolti dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, perché il fatto non sussiste, l’ex consigliere comunale di opposizione Pasqualino Ruberto e Giovanni Vincenzo Paladino, padre dell’ex vicepresidente del Consiglio comunale di Lamezia Terme, Giuseppe. Anche Giuseppe Paladino è imputato con la stessa accusa nel processo con rito ordinario. Condannati gli esponenti di vertice della consorteria: Antonio Miceli, ritenuto il reggente della consorteria, 20 anni di reclusione, sua moglie Tersa Torcasio, 10 anni, un mese e 10 giorni, e Nicola Gualtieri e Giuseppe Grande, 16 anni e 4 mesi. Gli imputati sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, traffico di sostanze stupefacenti, possesso illegale di armi ed esplosivi, estorsione, danneggiamento aggravato, rapina, nonché di violazione delle leggi per la composizione e l’elezione degli organi delle amministrazioni comunali. Il gup ha inoltre stabilito il risarcimento per alcune delle parti civili. Diecimila euro all’Associazione antiracket lametina; 30mila euro a Luigi Angotti, assistito dall’avvocato Carlo Carere; 80mila euro per il Comune di Lamezia Terme e 50mila euro per la Presidenza del consiglio dei ministri.
‘Ndrangheta: assolto ex consigliere comunale di Lamezia
302
articolo precedente