Il Tartufo del Pollino può diventare una risorsa per l’intera area protetta calabro-lucana, utile alla valorizzazione del territorio attraverso uno sviluppo sostenibile e la tutela della biodiversità, in stretto rapporto con l’Ente Parco Nazionale del Pollino, evitando che per andare a “caccia” di questo fungo ipogeo si proceda ad uno sfruttamento irrazionale della montagna, con la raccolta sregolata e selvaggia. E’ in questa direzione, di educazione alla cultura del tartufo – in particolare dell’ecotipo locale che si trova sul Pollino – è scritto in una nota, che l’associazione presieduta da Mario Galima ha accolto favorevolmente la possibilità di ospitare dal 6 al 12 ottobre 2019 sul Pollino la XXVII edizione delle Giornate micologiche della Confederation Europaea Mycologiae Mediterraneensis e la XXII edizione del seminario dell’Unione Micologica Italiana che porteranno nel parco oltre cento provenienti da ogni parte d’Europa. “Un’occasione unica – ha spiegato Galima – per rafforzare il concetto di promozione e formazione attorno al tartufo del Pollino che, per noi, va di pari passo con la conservazione dell’ambiente e del territorio, la tutela della biodiversità e dei funghi epigei e ipogei, insieme alla valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti in una precisa ottica di sviluppo sostenibile”. La settimana di studio internazionale infatti sarà corroborata da diverse attività culturali-formative, ricreative e turistiche volte alla corretta raccolta del tartufo, alla sua diffusione in uso gastronomico, alla salvaguardia dell’habitat naturale in cui vegeta, delle biodiversità mettendo a sistema diversi comuni dell’area calabrese e lucana che gravitano attorno ai territori in cui proliferano il tuber uncinatum chatin nero del Pollino, il tuber magnatum picobianco del Serrapotamo.
Tartufo del Pollino risorsa per area protetta
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