Ferrovie, Cgil e Filt: su Fdc cambiare subito politica

Anna Franchino


“Ferrovie della Calabria è tra un amministratore unico lontano dal territorio e una Giunta regionale confusa e contraddittoria. Si cambi immediatamente politica, si tuteli il patrimonio pubblico e si salvaguardi l’occupazione altrimenti presto mobilitazione e sciopero”. E’ quanto sostengono, in una nota, le segreterie regionali di Cgil e Filt-Cgil dopo lo svolgimento dell’attivo regionale dei delegati della Filt-Cgil dell’azienda. “La Filt-Cgil – è scritto nella nota – continua a ribadire che Ferrovie della Calabria rappresenta un patrimonio importante per la mobilità regionale, per i cittadini e per i lavoratori del settore, oltre a rappresentare l’azienda fondamentale su cui plasmare il necessario processo di riordino del trasporto pubblico locale della Calabria. Appare, non solo per questo motivo, assolutamente insensato quindi continuare ad avere un amministratore unico evidentemente scollegato dal contesto calabrese, dagli interessi veri del settore e senza alcuna visione di prospettiva. Ferrovie della Calabria deve essere amministrata e governata, non può, invece, essere sottoposta ad una sorta di ‘amministrazione controllata’ che ne sancirebbe la morte per asfissia, tradendo le aspettative dei calabresi che hanno necessità di un trasporto pubblico efficiente e solidale. Allo stesso modo pensiamo che l’Assessore regionale ai trasporti abbia avuto un atteggiamento lento e a volte contraddittorio, annunciando modi, tempi e linee di riforma che non sono poi stati rispettati. Così come appare grave e altamente pregiudizievole per gli interessi della più grande azienda pubblica della mobilità e per i lavoratori interessati la delibera della Giunta regionale che ha previsto l’uscita di Fdc dal consorzio Cometra. Questa decisione, se confermata, svuoterebbe Ferrovie della Calabria di tutte le sue funzioni e comporterebbe la cessione delle quote della Società e l’affidamento dei servizi a Cometra, la conseguente cessione di parte di beni e servizi della società, di centinaia di autobus e, con conseguenze devastanti, di circa 400 lavoratori. Alla luce di tutto ciò l’attivo regionale della Filt-Cgil esprime profonda preoccupazione anche per la difficoltà ad affrontare la questione della scissione parziale di Fdc prevista dall’articolo 13 della legge 35/2015. Bisogna immediatamente cambiare politica guardando agli interessi del trasporto pubblico calabrese, della più grande azienda della mobilità di proprietà della Regione e dei lavoratori interessati, anche al fine di concretizzare il processo di riforma di tutto il settore previsto dalla stessa legge che rischia seriamente di essere vanificato”. “Per questo – conclude la nota – tutte le organizzazioni sindacali hanno già chiesto che questa vertenza sia affrontata direttamente e immediatamente dal presidente Oliverio e che la Regione esca dalla fase di confusione in cui si trova e assuma senza più alcun indugio le decisioni utili per salvare il patrimonio di Fdc, a cominciare dai lavoratori, e il diritto alla mobilità dei calabresi. In caso contrario la mobilitazione e lo sciopero sarà inevitabile”.

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