I progetti per il cosiddetto “regionalismo differenziato” proposti dalle Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna (che da sole determinano il 40% del PIL dell’intero Paese), le cui relative pre-intese erano state già sottoscritte come ultimo atto del governo Gentiloni, sono ora condivisi da altre Regioni del centro-nord e stanno procedendo speditamente. Nelle intenzioni del governo a trazione leghista, questa partita si vorrebbe chiudere nel più breve tempo. All’interno del Parlamento si esprime solo un’opposizione di facciata, con il PD delle regioni del centro-nord (quello che conta!) che vuole la realizzazione di quei progetti e quello delle regioni del sud che fa finta di opporsi. Il regionalismo differenziato, con il trattenere il residuo fiscale nelle aree che lo producono, determinerà inevitabilmente una spaccatura nel Paese, con la popolazione di interi territori che subirà un notevole peggioramento dei livelli di salute, istruzione, trasporti, cura del territorio, norme contrattuali e lavorative. Verrà di fatto cancellato il ruolo di redistributore delle risorse e di garante della esigibilità di uguali diritti per tutti i cittadini che deve avere costituzionalmente il nostro Stato nazionale. Per proseguire la discussione e provare a farla uscire dai dibattiti “chiusi” fra “addetti ai lavori”, come Rifondazione Comunista e La Sinistra di Cosenza proponiamo su questo tema ineludibile un incontro in piazza con la cittadinanza. All’incontro, che si terrà giovedì 20 giugno con inizio alle ore 17.30 in Piazza XI settembre, parteciperanno Pino Assalone, segretario provinciale della FLC-CGIL, Fortunato Cacciatore, docente UNICAL e rappresentante de La Sinistra, Eugenio Corcioni, presidente dell’Ordine dei Medici, Valerio Formisani, rappresentante di Cosenza in Comune, Marina Pasqua, avvocata ed attivista femminista, Martina Talarico, rappresentante del sindacato universitario Link. L’incontro sarà coordinato da Pino Scarpelli, segretario regionale di Rifondazione Comunista.
A Cosenza iniziativa in piazza XI settembre sulla cosiddetta “secessione dei ricchi”
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