Circa 20 mila presenze di pubblico, oltre 90 ospiti con 28 libri presentati, tre documentari e spettacoli musicali e cinque video inchieste. Sono questi alcuni dei numeri di Trame.9, Festival dei libri sulle mafie che si è concluso ieri a Lamezia Terme “‘Voi che vivete sicuri..’ l’omaggio a Primo Levi nel tema dell’edizione – è detto in un comunicato degli organizzatori – per esprimere il bisogno di sicurezza a partire da un territorio che vive fortemente la pressione delle mafie, per dire no a tutte le forme di illegalità e costruire un’Italia più sicura e libera dalla paura dell’altro e del diverso”. “Levi ci ricorda – ha detto il direttore Gaetano Savatteri – che la sicurezza può nascere solo dal rispetto dei diritti umani, dall’osservanza di regole che abbiano al centro sempre e soltanto le donne e gli uomini. Altre leggi non ne esistono; e se qualcuno lo afferma dice il falso. Lo diciamo a tutti da qui, dalle piazze di Lamezia Terme, città simbolo ormai, dopo nove edizioni, della cultura come arma contro le mafie”. Anche l’edizione 2019 è stata salutata con la consegna del Nastro della Legalità al film “Sembra mio figlio” di Costanza Quatriglio. “Sono molto contenta – ha detto la regista – di ricevere questo premio, perché con questo film ho realizzato un sogno; è un desiderio che nasce da lontano e che parla dello sradicamento dal proprio territorio d’origine, dalla propria casa”. “Nell’ultima giornata – è scritto nel comunicato – tanti gli ospiti e i temi affrontati. Si è parlato di Figli dei boss con Dario Cirrincione e Gaetano Paci e del protocollo Liberi di scegliere del tribunale dei minori di Reggio Calabria, famoso in tutto il mondo. Con Giuseppe Governale Direttore Dia e Floriana Bulfon si è discusso della lotta al clan Casamonica, mentre con Paolo Borrometi si è parlato delle intimidazioni mafiose ai giornalisti e della questione delle scorte in Italia. Vincenzo Abate, Tina Cioffo e Luigi Ferraiuolo hanno raccontato il libro di quest’ultimo, dedicato alla storia di don Peppe Diana. Nicola Morra, presidente della Commissione parlamentare Antimafia, è stato protagonista dell’ultimo atteso appuntamento in piazza San Domenico, ovvero dell’intervista multipla con Gaetano Savatteri, Carlo Puca, Floriana Bulfon e Paolo Borrometi. L’attore Ninni Bruschetta ha concluso, invece, gli spettacoli della IX edizione, con Intervista impossibile a Leonardo Sciascia. L’attore ha interpretato lo scrittore siciliano, sul palco con Laura Cannavò, in un’immaginaria intervista realizzata ai giorni nostri”. “Da oggi siamo già al lavoro – ha detto Armando Caputo, direttore della Fondazione Trame – per la decima edizione, un’edizione per noi molto importante, che intendiamo progettare con rinnovato impegno. Vi aspettiamo tutti dal 17 al 21 giugno 2020”.
Trame, 20 mila presenze a festival libri sulle mafie
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