Musica, parla l’organizzatore Jova Beach: “fake news ostacolo maggiore”

Anna Franchino


“Qualche difficoltà nell’organizzazione dei Jova Beach Party l’abbiamo avuta ad Albenga, perché è la spiaggia più piccola, da circa 10mila persone (a fronte delle 45mila di Lignano Sabbiadoro, ndr). Ma in realtà l’ostacolo più grande è stato il terrorismo ambientale che è stato fatto contro di noi”. Così Maurizio Salvadori di Trident, la società che organizza il Jova Beach Party Tour, la festa in spiaggia di Jovanotti per l’estate 2019. “A Cerveteri ci hanno accusato di aver sbancato le dune, che erano solo riporti di sabbia nera, e di aver progettato un fantomatico eliporto, a Roccella Jonica, che era una discarica abusiva che noi abbiamo ripulito, hanno provato a sequestrare l’area del concerto – spiega Salvadori -. Noi abbiamo lavorato con cura, con un progetto ad hoc per ogni luogo. Sono state dette stupidaggini colossali. E la collaborazione con il Wwf ci ha permesso di essere attenti alle varie criticità ambientali. E’ stato fatto tutto il necessario”. Nel mirino degli ambientalisti era finita anche la data montana di Plan de Corones. “Una polemica sterile – spiega anche Antonio Barone del Wwf -: lì durante i picchi della stagione invernale c’è un traffico di 20mila persone l’ora. Con il concerto ne arriveranno 25mila. E’ già un’area fortemente antropizzata”

©2023 TELEUROPA SRL – Tutti i diritti riservati

©2023 TELEUROPA SRL– Tutti i diritti riservati