Svimez, Bevacqua: “continuare ad affondare o tornare a realtà”

Anna Franchino


“I dati dello Svimez che attestano lo stato di stagnazione dell’economia del Mezzogiorno e di recessione della Calabria dovrebbero far saltare sulla sedia quanti si erano illusi che fossero state imboccate strade virtuose. Quando si diceva che l’incremento del Pil calabrese registratosi nel 2017 dipendeva dal merito acquisito con la buona spesa dei Fondi Europei, si diceva, quantomeno, una verità soltanto a metà. Nel senso che si è tenuto da parte l’effetto trascinamento della ripresa mondiale ed europea. Tanto è vero che, ora che quella ripresa non c’è più, la Calabria è ricaduta nella palude”. È quanto afferma il consigliere regionale Mimmo Bevacqua. “Mi vedo costretto – prosegue – a fare emergere quanto predicato in questi anni in termini di sollecitazioni effettuate in plurime occasioni dal sottoscritto al fine di stimolare un dibattito vero sulla programmazione e sulle scelte coraggiose che andavano fatte. E non mi sono fatto problemi a farlo né con il governo nazionale precedente né con l’esecutivo regionale sostenuto dalla maggioranza di cui faccio parte: le mie lettere aperte, gli incontri organizzati, i miei interventi consiliari, le mie proposte progettuali, sono lì a testimoniarlo. Quanto al governo nazionale attuale, preferisco stendere un velo pietoso: hanno creduto fosse sufficiente mettere la bandierina ‘Mezzogiorno’ su una poltrona ministeriale e poi sono ritornanti alle inconcludenti e sterili polemiche quotidiane. Sono anni che vado predicando, ripetendo e sollecitando in ogni sede istituzionale che non si può perseverare nel disperdere in mille rivoli le uniche risorse effettivamente utilizzabili per il rilancio della Calabria, quelle cioè derivanti dai Fondi Ue; così come sono anni che mi batto affinché si possa avviare una discussione aperta e lungimirante fra i livelli regionale, nazionale e continentale per consentire una revisione degli obiettivi di spesa e di programmazione in materia. Non si è saputo o voluto invertire la tendenza di una spesa di Fondi UE che continua a essere distribuzione a pioggia senza trasformarsi in mirato fattore incrementale strutturale e stabile. Nascondere o edulcorare la verità, attribuendosi meriti che non trovano riscontro nella realtà, è una pessima tentazione che ciclicamente ritorna in una parte delle classi dirigenti. Quanto al livello più specificamente nazionale, la mancanza di una organica visione d’insieme del Paese Italia non sta facendo altro che sta allargare la divaricazione fra Nord e Sud”. “E se qualcuno – conclude Bevacqua – vuole convincerci che la soluzione sta nella pseudo autonomia cavalcata dalla Lega, sta mentendo sapendo di mentire: sarebbe, infatti, il modo migliore e più sicuro per rendere irreversibili le disparità. Senza una preliminare perequazione infrastrutturale, senza una garanzia dei LEP, senza un coinvolgimento diretto del tessuto socio-economico e di tutte le componenti istituzionali e territoriali nelle scelte strategiche (compreso l’indirizzo dei Fondi UE), si continuerà a girare in tondo parlando del nulla”.

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