Indagine su ‘inchino’ in processione a Ventimiglia

Anna Franchino

La processione dei fedeli per la festa della Madonna della Montagna al Santuario di Polsi in una foto di archivio.
”Polsi è la nostra storia. Punto e basta. Soprattutto la gente per bene, gli intellettuali della Locride e della Piana, del Reggino e del Messinese sanno che non dico il falso che, cioé, Polsi, rappresenta la storia di gente, della nostra gente, rappresenta la devozione filiale verso la Vergine Maria, rappresenta il luogo sicuro dove rifugiare le nostre ansie e le nostre attese”. E’ quanto scrive in una lettera aperta il presidente dell’Associazione dei Comuni della Locride e sindaco di Gerace, Salvatore Galuzzo. FRANCESCO CUFARI/ANSA


I carabinieri hanno aperto un’indagine per accertare se sia avvenuto il cosiddetto “inchino” alla processione della Madonna di Polsi, che si è tenuta, sabato scorso, nel centro storico di Ventimiglia. A denunciare l’accaduto, in un video, il referente ligure della Casa della Legalità, Christian Abbondanza, secondo il quale la processione si sarebbe fermata, una volta arrivata davanti a Carmelo Palamara, che si trovava seduto su una panchina assieme alla moglie. La scena del presunto inchino è stata ripresa e inserita in un video di circa 7 minuti, che Abbondanza ha pubblicato e che è stato acquisito dai carabinieri. Carmelo Palamara è fratello di Antonio, morto alcuni anni fa e ritenuto boss della locale Ventimigliese. La Madonna di Polsi per la criminalità calabrese è associata alle riunioni della ‘Ndrangheta che a Polsi, in Aspromonte, sancirono nuove affiliazioni e strategie criminali. Ventimiglia è l’unica città fuori dalla Calabria dove da 4 anni si festeggia questa Madonna.

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