Ancora uno stop interno per il Cosenza che alla seconda gara consecutiva al San Vito – Marulla dopo la sosta, perde 2 a 1 con il Pescara degli ex Palmiero, Maniero e Scognamiglio. La squadra rossoblù orfana di Piero Braglia appiedato dal giudice sportivo resta a quota 1 in classifica, complice alcuni episodi arbitrali discutibili. Ma andiamo con ordine perchè i lupi al pronti via davanti ad oltre 8000 spettatori ed in una calda domenica estiva, cercano di impensierire gli avversari, ma Lazaar prima e Kanouté poi non sortiscono gli effetti sperati. Alla mezz’ora però il calcio di rigore concesso dal direttore di gara agli ospiti per un presunto tocco di Sciaudone su Di Grazia cambia gli equilibri della gara con Tumminello che dal dischetto spiazza Perina e porta in vantaggio il Pescara. La squadra di Zauri prende allora coraggio e pochi minuti più tardi spreca così l’occasione del raddoppio, con Galano. I lupi faticano a reagire fino alla ripresa, quando Sciaudone dopo alcuni tentativi a vuoto trova il gol del pari, al 24esimo con un bolide terra aria su cui non può nulla l’estremo ospite Fiorillo. Una gioia effimera perchè a tempo quasi scaduto, gli ospiti trovano il sorpasso con il gol di Galano. Nel post gara Occhiuzzi nonostante il risultato dice la strada intrapresa è quella giusta.
Serie B, il Cosenza perde 2 a 1 con il Pescara
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