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Anche quest’anno si rinnova, per il terzo anno consecutivo, l’appuntamento con l’iniziativa curata dal Consiglio Nazionale dei Geologi “La Terra vista da un professionista: A scuola con il Geologo”. I geologi questa mattina sono entrati nelle scuole di tutt’Italia per insegnare ai ragazzi i corretti comportamenti da adottare in caso di terremoto, frane e alluvioni. L’edizione di quest’anno si prospetta come un grande successo, perché all’iniziativa hanno aderito oltre 750 scuole e la previsione per domani è quella di incontrare circa 120 mila ragazzi. In Calabria, hanno aderito 58 scuole delle quali 16 nella provincia di Cosenza, 16 a Catanzaro, 3 a Crotone, 17 a Reggio Calabria e 6 a Vibo Valentia. “Incontriamo anche quest’anno gli studenti e con loro ci confrontiamo per contribuire a divulgare la cultura della protezione civile ai fini di aumentare la consapevolezza dei georischi per una popolazione più resiliente – afferma il presidente dell’Ordine dei Geologi della Calabria Alfonso Aliperta, accompagnato alla “Carducci-Da Feltre” dalla collega geologa Laura Russo – Da tecnici del territorio e addetti ai lavori, cercheremo anche in questa terza edizione, di spiegare ai nostri ragazzi come devono comportarsi in caso di terremoti e situazioni di emergenza. Il panico purtroppo, è un fattore che compromette molto il modo di gestire determinati rischi naturali e, spesso, i soggetti lo affrontano in maniera approssimata ed inconsapevole. Non bisogna sottovalutare le conseguenze della paura che, inevitabilmente, ha contagiato molte persone”. Il geologo Aliperta ha ribadito “la vitale importanza di sensibilizzare le nuove generazioni, e con loro tutta la comunità, al concetto di autoprotezione”, evidenziando “l’importanza della prevenzione e della mitigazione dei rischi attraverso la diffusione della conoscenza e l’aumento della consapevolezza”.
“Siamo certi – conclude Aliperta – che i ragazzi torneranno a casa con un importante bagaglio di informazioni e, forse, con qualche paura in meno perchè anche se il terremoto non si può prevedere, in qualche modo, ci si può sempre preparare”.
Anche quest’anno si rinnova, per il terzo anno consecutivo, l’appuntamento con l’iniziativa curata dal Consiglio Nazionale dei Geologi “La Terra vista da un professionista: A scuola con il Geologo”. I geologi questa mattina sono entrati nelle scuole di tutt’Italia per insegnare ai ragazzi i corretti comportamenti da adottare in caso di terremoto, frane e alluvioni. L’edizione di quest’anno si prospetta come un grande successo, perché all’iniziativa hanno aderito oltre 750 scuole e la previsione per domani è quella di incontrare circa 120 mila ragazzi. In Calabria, hanno aderito 58 scuole delle quali 16 nella provincia di Cosenza, 16 a Catanzaro, 3 a Crotone, 17 a Reggio Calabria e 6 a Vibo Valentia. “Incontriamo anche quest’anno gli studenti e con loro ci confrontiamo per contribuire a divulgare la cultura della protezione civile ai fini di aumentare la consapevolezza dei georischi per una popolazione più resiliente – afferma il presidente dell’Ordine dei Geologi della Calabria Alfonso Aliperta, accompagnato alla “Carducci-Da Feltre” dalla collega geologa Laura Russo – Da tecnici del territorio e addetti ai lavori, cercheremo anche in questa terza edizione, di spiegare ai nostri ragazzi come devono comportarsi in caso di terremoti e situazioni di emergenza. Il panico purtroppo, è un fattore che compromette molto il modo di gestire determinati rischi naturali e, spesso, i soggetti lo affrontano in maniera approssimata ed inconsapevole. Non bisogna sottovalutare le conseguenze della paura che, inevitabilmente, ha contagiato molte persone”. Il geologo Aliperta ha ribadito “la vitale importanza di sensibilizzare le nuove generazioni, e con loro tutta la comunità, al concetto di autoprotezione”, evidenziando “l’importanza della prevenzione e della mitigazione dei rischi attraverso la diffusione della conoscenza e l’aumento della consapevolezza”.
“Siamo certi – conclude Aliperta – che i ragazzi torneranno a casa con un importante bagaglio di informazioni e, forse, con qualche paura in meno perchè anche se il terremoto non si può prevedere, in qualche modo, ci si può sempre preparare”.