Svimez, la Calabria e il Sud verso la recessione

Gianluca Pasqua

Il rapporto Svimez stavolta boccia la Calabria e fornisce una previsione negativa per il futuro. Il panorama nazionale non è certo idilliaco, ma in un sud che arranca la nostra regione è davvero il caso limite. Il rapporto 2019 sull’economia del Mezzogiorno indica che è dello 0,6% la variazione del PIL del Mezzogiorno registrata nel 2018. Si tratta di un valore di poco inferiore allo 0,9% osservato nelle regioni centro-settentrionali e, in media, nell’intero paese.
Per il 2019, le stime della SVIMEZ indicano che il Sud è a rischio recessione (-0.2% è la variazione del PIL rispetto al 2018), mentre il PIL del Centro-Nord crescerà, ma solo dello 0.3%.
Su base regionale, il rapporto SVIMEZ 2019 indica che la Calabria è l’unica regione del Mezzogiorno a registrare nel 2018 una variazione negativa del PIL (-0,3%). in Abruzzo Puglia e Sardegna si osserva una crescita più sostenuta (+1,7%, +1,3% e +1,2%, ), seguite dal Molise e dalla Basilicata (+1%),  dalla Sicilia (+0,5%). mentre in Campania, il PIL del 2018 è invariato rispetto al 2017.
Il calo calabrese è dovuto per lo più ai risultati negativi del settore agricolo (-12,1%) e dell’industria in senso stretto (-4,9%). dati che contrastano con l’andamento positivo delle costruzioni che segnano +3,8%, e anche dei servizi che registrano +0,9%
La riduzione del PIL calabrese del 2018 frena l’inversione di tendenza che si era osservata dal 2015 in poi: nel triennio 2015-18 la Calabria infatti ha registrato una crescita del 2.1%.
Tuttavia, il Paese non ha ancora recuperato gli effetti della crisi del 2008 e il ritardo è sostanziale in tutto il Mezzogiorno: In questo confronto pre-crisi, la Calabria registra una distanza del PIL di -12,3%, come in Campania e superiore a gran parte delle altre regioni del Sud.
C’è un altro numero preoccupante. Dall’inizio del 2000 hanno lasciato il Mezzogiorno 2 milioni e 15 mila residenti: la metà sono giovani di età compresa tra i 15 e i 34 anni, quasi un quinto laureati; il 16% circa si sono trasferiti all’estero.
La Svimez giudica «utile il Reddito di cittadinanza» ma sostiene che «la povertà non si combatte solo con un contributo monetario: l’impatto del Reddito sul mercato del lavoro è nullo, in quanto la misura, invece di richiamare persone in cerca di occupazione, le sta allontanando dal mercato del lavoro».

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