Sanità, Guccione: “Decreto Calabria è flagello”

Rosalba Baldino


“Il Decreto Calabria si sta trasformando in un flagello, che si è abbattuto su un sistema sanitario calabrese già fragile e sta facendo sempre più danni.” E’ quanto afferma il consigliere regionale Carlo Guccione. “Assistiamo con una certa meraviglia – aggiunge- che anche chi ha concorso all’approvazione parlamentare di questa legge ora chiede urgentemente delle modifiche.”
“È chiaro a tutti, anche a chi ha approvato tale Decreto, che- sottolinea- bisogna apportare modifiche sostanziali per poter garantire i Livelli essenziali di assistenza. Questo va fatto attraverso nuove assunzioni, per riaprire reparti ospedalieri chiusi per mancanza di personale e per attivare i posti letto per acuti previsti dai decreti del commissario (ad esempio nella sola provincia di Cosenza mancano in totale 350 posti letto), e la nomina di manager di livello per le Aziende sanitarie e ospedaliere della Calabria. È accaduto, invece, tutto l’opposto di quello che doveva avvenire dopo l’entrata in vigore del Decreto Calabria.”
“Oggi- conclude- con questo documento di “Riorganizzazione dell’attività chirurgica per setting assistenziali e complessità di cura – Regione Calabria”, siamo di fronte a una convenzione che, sostanzialmente, va nella direzione di favorire scelte che andranno ad aumentare l’emigrazione sanitaria e a favorire lobby per drenare risorse calabresi verso il Nord. Per dirla più chiaramente: non vorremmo che questa fosse una occasione per dare la possibilità al presidente della Regione Veneto Luca Zaia, di fare campagna elettorale per la Lega a spese dei calabresi.”

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