Violenza domestica, le Acli di Cosenza presentano il progetto Sunflower

Anna Franchino


Un girasole per non lasciare sole e indifese le vittime di violenze. E’ la finalità della nuova iniziativa targata Acli finalizzata, appunto, a dare un supporto alle donne che si trovano nella dolorosa situazione di dover subire comportamenti violenti, ossessivi e persecutori nei confronti di loro stesse e/o dei propri figli da parte di uomini che approfittano delle loro debolezze. Allo stesso modo si porre porre attenzione anche alla difficile condizione che vivono tutti quei papà che sono vittime dei comportamenti ostruzionistici delle mamme dei loro figli, le quali, dopo la separazione, impediscono loro di avere un rapporto costante e continuo con il minore. Sunflower, questo il nome del progetto che nasce dalla collaborazione del Coordinamento Provinciale “Donne Acli Cosenza” con le Acli Provinciali di Cosenza, il Punto Famiglia e le Acli Colf di Cosenza, verrà presentato il prossimo martedì 12 novembre, alle ore 11,30, verrà ufficialmente presentato presso la Sala Capitolare del Chiostro di San Domenico a Cosenza. Dopo i saluti della presidente provinciale Acli, Caterina De Rose, e del presidente regionale, Filippo Moscato, interverranno Santina Bruno, responsabile progetto Sunflower, e Roberto Rossini, presidente nazionale Acli e portavoce nazionale “Alleanza contro la povertà”. All’evento, coordinato da Filippo Salatino, addetto stampa Acli Cosenza, saranno presenti anche dirigenti regionali e provinciali dell’associazione. Perché Sunflower? Recenti statistiche diffuse dai Tribunali locali (Fori di Paola, Cosenza e Castrovillari) per mezzo degli Ordini degli Avvocati, hanno rilevato un considerevole aumento, negli ultimi anni, dei casi di violenza a danno delle donne con gravi ripercussioni sui minori. Sovente infatti, dalle separazioni dei coniugi e delle coppie di fatto scaturiscono procedimenti penali nei quali si accerta uno stato di soccombenza, di natura fisica e psicologica, a danno delle mogli e dei minori. Ai casi giudiziari si aggiungono, poi, un alto numero di violenze non denunciate che restano tra le “mura domestiche”. Spesso, i figli vengono utilizzati dal genitore collocatario, che nella maggior parte dei casi è la mamma, per ottenere benefici economici dall’ex coniuge o convivente o, viceversa, la stessa pone in essere una serie di comportamenti atti ad “emarginare” la figura paterna per ripicche personali e ciò con grave nocumento per la prole che è vittima di questi atteggiamenti. Pertanto, al fine di dare una risposta a questa esigenza, e colmare la mancanza, sul territorio, di strumenti concreti di ausilio alle vittime, si intende creare un centro antiviolenza, con tre sedi dislocate su tutto il territorio provinciale, che fanno capo a quella centrale ubicata negli uffici delle ACLI provinciali. Nelle sedi, i soggetti interessati troveranno un centro di ascolto, un aiuto psicologico e un supporto legale al fine di affrontare e risolvere la casistica presentata. Gli utenti che intenderanno chiedere supporto al centro potranno farlo telefonando al numero verde 800807587, attivo sette giorni su sette in fasce orarie diurne e serali, o recandosi nelle sedi preposte nelle ore di apertura al pubblico. In particolare, al numero verde risponderanno alcune volontarie esperte nell’ascolto e nell’accoglienza che compileranno, in forma anonima, una sintetica scheda con le informazioni necessarie per un contatto tecnico-professionale successivo. In seguito, la persona verrà contattata per un appuntamento presso la sede più vicina dove, un avvocato civile o penale, di comprovata esperienza, le offrirà consulenza legale gratuita per informarla, valutato il caso, dei mezzi giuridici a sua disposizione per affrontare al meglio la questione. Alla figura dell’avvocato verrà affiancata, inoltre, quella della psicologa necessaria per offrire alla vittima il supporto opportuno per affrontare le conseguenze delle violenze subite e superarle. I professionisti operativi nelle varie sedi si occuperanno, altresì, di offrire alle coppie già separate o che hanno intenzione di farlo, un supporto psicologico e giuridico di sostegno alla bigenitorialità, finalizzato a superare i conflitti e comprendere l’importanza, per la sana crescita psicofisica dei figli minori, di entrambe le figure genitoriali. Infine lo sportello offrirà un percorso di mediazione familiare affinchè la coppia possa, consapevolmente, valutare l’opportunità di evitare la separazione ed, eventualmente, affrontarla mantenendo, nell’interesse dei minori, rapporti sereni e civili. Al fine di offrire alle vittime di violenze un aiuto concreto, si creerà una rete di servizi, in collaborazione con istituzioni, associazioni, enti religiosi e civili, in grado di affrontare, pur nella specificità delle rispettive funzioni, il fenomeno della violenza nell’ambito delle famiglie, con obiettivi comuni e modalità condivise, nello spirito cristiano che contraddistingue l’operato delle Acli sul territorio.

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