Economia, la Calabria rallenta. Occupazione giù

Gianluca Pasqua

Rallenta, nella prima parte del 2019, l’economia calabrese e la conferma arriva dall’ aggiornamento della nota congiunturale stilata da Bankitalia con riferimento al primo semestre dell’anno in corso, presentata oggi a Catanzaro.
Se non fosse per il turismo e per l’industria il quadro economico calabrese sarebbe del tutto negativo. Il rapporto di Bankitalia rivela che l’economia della regione frena pericolosamente interrompendo la lentissima ripresa in atto fino allo scorso anno. Calano occupazione, export e costruzioni. La speranza è che le imprese riprendano ad investire e che le famiglie, anche quelle più povere, tornino a spendere grazie anche alle misure di sostegno introdotte nell’ultimo anno.
Se dovessimo darvi prima le buone notizie rispetto alle cattive avremmo qualche difficoltà a trovarle, perchè nel rapporto sull’andamento dell’economia in Calabria di cose positive ce ne sono davvero poche. Bankitalia certifica il rallentamento della crescita della nostra regione che paga dazio in un momento in cui l’intero sistema stenta.
Il trend negativo non aiuta l’occupazione che registra una flessione in controtendenza con il dato leggermente positivo a livello nazionale.
Industria e turismo le ancore alle quali aggrapparsi nella speranza che, come sottolinea Bankitalia – sia solo una franata temporanea e che liquidità e misure di sostegno al reddito aiutino un nuovo rilancio.
“Nella prima parte del 2019 – hanno spiegato il direttore della filiale calabrese Sergio Magarelli e i componenti del Nucleo di ricerca dell’istituto Giuseppe Albanese, Antonio Covelli e Iconio Garrì – la crescita delle attività economiche è risultata debole mantenendo il trend negativo già in atto nella seconda metà del 2018”. “Il rallentamento che è in linea con quello del Paese – ha spiegato Magarelli – ha mostrato tuttavia qualche segno positivo nel comparto industriale ma è stato meno positivo negli ambiti dei servizi, turismo escluso, e nelle costruzioni. Questo si è tradotto in mancati o contenuti investimenti. Migliorata la liquidità delle imprese che potrebbe tradursi investimenti futuri. Registriamo una situazione di attesa in cui pesano i divari”.

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