Greco: “i debiti dei comuni non penalizzino le imprese”

Anna Franchino


“Condivido le recenti preoccupazioni espresse dal presidente di ANCE Calabria, Giovan Battista Perciaccante, relativamente alle difficoltà delle imprese a seguito dei provvedimenti adottati dalla Regione per superare le criticità finanziare dovute ai debiti dei comuni. L’ipotesi di compensazione tra i debiti e i crediti tra la Regione e i comuni rischia di colpire le imprese che subirebbero in maniera devastante gli effetti delle inefficienze degli enti locali. È paradossale che con opere in stato di avanzamento o addirittura concluse attraverso anticipazioni importanti dalle imprese ci si accorga dell’impossibilità di erogare il finanziamento ai comuni e di seguito alle imprese stesse. Dubito inoltre sia legittima la compensazione tra finanziamenti europei e residui di tutt’altra natura in capo ai comuni. È evidente che contestualmente occorre un grande senso di responsabilità nella gestione amministrativa dei comuni calabresi. Molte, troppe volte, si è preferito non pagare la Regione favorendo altri pagamenti senza seguire l’ordine cronologico previsto dalla normativa vigente. È vero, i problemi di liquidità dei comuni calabresi sono sotto gli occhi di tutti, e occorre che il governo nazionale intervenga al più presto modificando la normativa sulla riscossione negli enti locali che stanno vivendo il momento più complesso della loro storia istituzionale. Prioritario in queste condizioni è comunque dare proprietà al superamento della fase di emergenza, garantendo i pagamenti alle imprese e individuando in maniera preventiva meccanismi di esclusione da finanziamenti per quei comuni che non sono in regola con i pagamenti e che non hanno sottoscritto almeno dei piani di rientro. Un tale quadro, rischia di mettere in serio pericolo la tenuta non solo economica, ma anche sociale della nostra Regione e del nostro sistema imprenditoriale. L’auspicio è che la giunta regionale intervenga al più presto per superare questa fase di impasse prima che sia troppo tardi e contestualmente rivedendo le modalità di finanziamento per i comuni non in regola con i pagamenti.

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