Un omicidio vero nascosto da un finto suicidio, una messinscena alla quale non ha creduto nessuno che è bastata però a seppellire la verità sulla morte di Lisa Gabriele per 14 anni. La ragazza di 22 anni venne trovata senza vita in un boschetto di Montalto. Nella sua auto delle bottiglie di superalcolici vuote, delle scatole di psicofarmaci e un messaggio di addio che potevano far pensare ad un atto estremo.
L’esame autoptico però sconfessò quell’ipotesi. Lisa non aveva assunto alcol o sostanze e la morte era intervenuta per soffocamento. Nonostante ciò il suo caso venne accantonato e finì nell’oblio. E’ stata una lettera anonima a portare alla ripresa delle indagini alla riapertura di un “cold case” che merita di trovare una soluzione. Le telecamere della trasmissione Chi l’ha visto sono entrate nella casa di Lisa. La troupe ha ascoltato la zia Angelina, gli amici e i conoscenti della ragazza. Gli interrogativi e i sospetti sono incentrati sulla sfera sentimentale della giovane e bella donna che frequentava un uomo sposato, un agente di polizia tirato in ballo anche dalla missiva. E’ la pista o una delle piste che seguono gli inquirenti. Sull’indagine vige il massimo riserbo, ma di passi avanti ne sono stati fatti attraverso interrogatori e soprattutto la riesumazione del cadavere.
Lisa Gabriele, un altro “cold case” calabrese
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