4 furbetti del reddito di cittadinanza beccati dai carabinieri di Scigliano, nel Cosentino. Fanno parte del medesimo nucleo familiare e per ottenere il beneficio hanno utilizzato un trucchetto semplice ma ingegnoso. I carabinieri del piccolo centro silano hanno scoperto che padre, madre e i due figli , tutti conviventi nella stessa abitazione nel centro storico del paese, nelle pratiche di richiesta del reddito di cittadinanza avevano autocertificato di risiedere al medesimo indirizzo, ma riportato e scritto in tre diversi modi, con altrettanti interni, per eludere il controllo delle banche dati dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. E così il Vico di residenza dalla famiglia, correttamente riportato nell’ISEE dei genitori, è stato trasformato dapprima in Via, quindi in Via Vico I. La famiglia figurava così formalmente distinta in ben 3 differenti nuclei familiari, uno composto dalla coppia di genitori e gli altri due singolarmente da ciascuno dei figli. In questo modo dallo scorso mese di maggio erano riusciti ad ottenere dall’ ‘Inps circa 1500 euro al mese. I militari si sono accorti dell’anomalia nel mese di agosto; nel corso dei propri quotidiani controlli documentali avevano notato come tutti i componenti della famiglia rientrassero tra i percettori del beneficio, circostanza questa che hanno ritenuto doveroso approfondire. E così hanno acquisito dall’I.N.P.S. e dal Comune di Scigliano la documentazione relativa alla loro situazione, scoprendo il trucco utilizzato per ottenere il reddito di cittadinanza. Ai Carabinieri è bastato pertanto osservare i movimenti dei componenti della famiglia ed effettuare un sopralluogo a sorpresa presso l’abitazione per riscontrare i loro sospetti e documentare senza alcun dubbio le false informazioni anagrafiche fornite. Sono state quindi sequestrate le tessere emesse dall’Ufficio Postale di Scigliano nei confronti dei 3 nuclei familiari fittizi. Il provvedimento preventivo è stato convalidato dal Giudice per le Indagini Preliminari di Cosenza. I 4 sono stati denunciati per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e comunicazione non veritiera dello stato di famiglia. Adesso dovranno restituire all”Inps i quasi 9.000 euro frodati.
Carabinieri scoprono 4 ‘furbetti’ del reddito di cittadinanza
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