Traffico illecito di rifiuti, 20 ordinanze di custodia cautelare

Anna Franchino


Rifiuti, anche speciali e pericolosi, destinati formalmente ad essere stoccati in siti autorizzati del Nord Italia che finivano invece in discariche abusive nella zona di Lamezia Terme. E’ quanto emerso dall’inchiesta “Quarta copia” coordinata dalla Dda di Catanzaro e dalla Procura di Lamezia Terme e condotta da personale della squadra mobile di Catanzaro e del Commissariato di Lamezia che stamani ha arrestato 15 persone – 7 ai domiciliari – e notificato 5 obblighi di presentazione alla Pg. Le indagini hanno preso avvio dall’individuazione di una discarica abusiva in località “Bagni” a Lamezia, dove alcuni autocarri si recavano per sversare rifiuti destinati ad impianti del nord. Tra questi anche farmaci smaltiti attraverso gli indagati da una società campana e provenienti da quella regione. Gli accertamenti, supportati da intercettazioni, secondo l’accusa ha fatto emergere l’esistenza di un vero e proprio sistema criminale organizzato, diretto da Maurizio Bova, di 41 anni, e Angelo Romanello (35), i quali, attraverso la costituzione ed il controllo di fatto della “Eco Lo.Da” con sede a Gizzeria e la “Crm”, con sede a Dozza (Bologna) – entrambe destinatarie di un provvedimento di sequestro preventivo – avrebbero gestito in modo illecito la filiera del recupero e dello smaltimento dei rifiuti che sono stati sversati sia nella discarica di “Bagni”, sia in un altro sito individuato in località San Sidero, sempre a Lamezia, vicino ad alcuni corsi d’acqua che attraversano il territorio lametino. Le indagini sono state dirette dal capo della Dda di Catanzaro Nicola Gratteri, dall’aggiunto Vincenzo Capomolla e dai pm Elio Romano e Corrado Cubellotti, e dal procuratore di Lamezia Terme Salvatore Curcio e dal pm Marica Brucci. Le indagini, supportate da intercettazioni telefoniche, hanno fatto emergere l’esistenza di vero e proprio sistema criminale organizzato che gestiva in modo illecito la filiera del recupero e dello smaltimento dei rifiuti, che venivano sversati all’interno di discariche abusive site nel comprensorio lametino.

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