Il 3 gennaio di 10 anni fa lo scoppio di una bomba all’ingresso della Procura generale di Reggio Calabria. Un gesto diretto della ‘ndrangheta contro la magistratura, contro le istituzioni dello Stato. Iniziò da lì il percorso di “Reggio non tace”, movimento spontaneo che celebra oggi 10 anni di attività, di impegno e presenza nella città, non solo come scorta civica alla magistratura, ma anche come scorta civica alla stessa città di Reggio Calabria. Un anniversario celebrato dal direttivo di Reggio non tace con un magistrato in prima linea della Procura di Reggio Calabria, Stefano Musolino, e un giornalista altrettanto impegnato come Consolato Minniti. Musolino ha ripercorso i momenti drammatici che seguirono l’attentato alla Procura generale e le tante inchieste avviate in questi anni, “dalle quali, però – ha affermato – non è scaturita quella reazione civica che avrebbe dovuto prendere il posto di una classe dirigente corrotta e compromessa. Non credo che basterà l’azione repressiva della Procura per risolvere i tanti problemi della città di Reggio Calabria, che sono problemi sociali, culturali, economici”. Reggio non tace, fondata da Padre Giovanni Ladiana, oggi a Bari, proseguirà nel suo impegno sociale, guardando ai giovani, “ma anche – come ha suggerito lo stesso padre Ladiana – agli adulti, e proseguendo nell’azione di essere voce critica di tutti. Nessuno escluso”.
‘Reggio non tace’ celebra i dieci anni di attività
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