M5s, Nesci: “combatto ‘ndrangheta, non temo certo Probiviri”

Anna Franchino


“Il Re è nudo. Ho fatto denunce contro la ‘ndrangheta figuriamoci se ho paura dei probiviri. Da questo momento in poi per protesta non rendiconterò più nella piattaforma del M5S: ho già provveduto a fare le prime donazioni di parte del mio stipendio ad associazioni sul territorio impegnate in attività culturali, diritti dei minori e assistenza ai malati di SLA in Calabria. Trovate tutti i miei bonifici dal 2013 ad oggi sul mio sito dalilanesci.it”. Lo scrive sul proprio blog la deputata calabrese di M5s, Dalila Nesci, in un lungo post in cui ribadisce una serie di critiche alla conduzione del movimento, come quella relativa alla scelta del candidato governatore della Calabria. “Dovevamo operare una rivoluzione culturale – scrive Nesci – ma le maggiori energie e risorse sono state utilizzate in questi anni per abbassare il discorso politico. Tanto è vero che ci ritroviamo ciclicamente a parlare di rendicontazioni per denigrare qualche parlamentare e distogliere l’attenzione dalle questioni politiche su cui invece bisognerebbe argomentare”. “Le rendicontazioni – prosegue – dovevano essere un vanto, un’azione politica gioiosa da rilanciare per il suo significato politico simbolico. Ed invece viene tirato fuori come “clava” mediatica dai vertici del M5S per delegittimare i Portavoce. In questa trappola sono caduti in tanti, anche in buona fede, che alimentano “non argomenti” anziché vedere la trave che c’è negli occhi del M5S. Io, ad esempio, sono arrivata a donare +170 mila euro del mio stipendio da parlamentare in questi anni e ne sono fiera. Non temo alcuna gogna mediatica né tanto meno se sospinta da miei colleghi”. “Siamo diventati gli attori principali dell’ipocrisia ed è così che si uccide la speranza”, conclude Nesci. (

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