Due arresti e 113 agricoltori truffati. E’ il bilancio dell’operazione condotta dai carabinieri di Castrovillari che hanno scoperto l’ennesima truffa messa in atto per intascare fondi europei destinati all’agricoltura. Ai domiciliari sono finiti un 76enne di Altomonte e un 36enne di Lungro. Coinvolta anche una 65enne di Altomonte per la quale è stata disposta la misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. In due anni di indagini, da marzo 2017 e fino a novembre 2019, i carabinieri di San Donato di Ninea hanno accertato come i tre fossero riusciti ad intascare erogazioni pubbliche previste per il mondo agricolo. I militari, in particolare, hanno monitorato l’associazione produttori olivicoli calabresi e altre società. Dai documenti acquisiti e dagli accertamenti svolti, oltre che dall’ascolto di persone informate sui fatti, ovvero 113 agricoltori vittime del meccanismo di truffa, è emerso che 4 società avevano presentato numerose domande di pagamento all’Arcea, l’ente deputato all’erogazione dei contributi europei per l’agricoltura destinati alla regione Calabria. Attività sospette secondo gli inquirenti che hanno voluto vederci chiaro . E’ stato così scoperto che le società monitorate avrebbero sfruttato la complicità del gestore del Centro assistenza agricola, che aveva anche quote nelle stesse aziende. In questo modo sarebbero state prodotte false attestazioni, predisponendo le pratiche e trasmettendo le domande per i sussidi. Per intascare i fondi comunitari, avrebbe dichiarato falsamente di essere proprietario / possessore delle particelle di terreno agricolo mediante fittizi contratti d’affitto stilati all’insaputa delle vittime. I carabinieri hanno anche proceduto al sequestro dei saldi attivi sui conti correnti degli indagati e delle società a loro collegate, nonché dei beni mobili ed immobili fino al valore indebitamente percepito di 239.359 euro.
113 agricoltori truffati, due arresti
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