Sanità, Sapia: “Calabria non può pagare attendismo Cotticelli”

Anna Franchino


“Se il commissario Saverio Cotticelli vuole integrare la sua lauta pensione con lo stipendio a sei cifre che gli passa la Regione Calabria, dunque il popolo calabrese, vada altrove e lasci immediatamente la gestione del piano di rientro dal disavanzo sanitario. Era stato nominato per garantire legalità, ma anche davanti alle evidenze aspetta Godot. I calabresi non possono pagare ancora i costi del suo irrinunciabile attendismo”. Lo afferma, in una nota, il deputato M5S Francesco Sapia, della commissione Sanità, che annuncia una nuova interrogazione parlamentare per chiedere la sostituzione dei commissari alla Sanità calabrese. “Come il collega Giuseppe d’Ippolito ha già dimostrato in una sua interrogazione parlamentare sugli irrisolti nella sanità lametina – prosegue – non si capisce perché dobbiamo ancora tenerci Cotticelli e la sub-commissaria Maria Crocco, che tra l’altro continuano a latitare sulla segreteria personale della commissaria dell’Asp di Cosenza, costituita con un atto palesemente e gravemente illegittimo firmato dalla medesima. Ancora, va accertato se la commissaria Saitta, che non ha esperienza in materia di organizzazione e gestione sanitaria, salvo che non abbia compilato male il proprio curriculum, sia accompagnata da propri parenti nella conduzione del suo ufficio, come da più parti riferitomi. Se questo fosse vero, a che titolo e con quali autorizzazioni costoro farebbero da aiutanti? Infine Cotticelli ha chiaro se Saitta eserciti anche la libera professione, oltre a guidare l’Asp di Cosenza? A riguardo, anche se la commercialista Saitta dovesse aver ricevuto o ricevere compiacenti pareri ministeriali, la direzione di un’azienda sanitaria è per legge caratterizzata da un rapporto di lavoro esclusivo”. “In Calabria – conclude Sapia – ci sono precedenti di questa prassi degli incarichi paralleli, pure nell’ambito dei dottori commercialisti, che noi 5 Stelle evidenziammo con specifici esposti all’autorità giudiziaria e alla Corte dei conti e che continueremo a denunciare, anche, appunto, nel caso della commercialista Saitta”.

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