Ci sono anche i sindaci di Catanzaro e Lamezia Terme tra i 50 primi cittadini della provincia di Catanzaro che contestano la delibera della commissione straordinaria dell’Asp in cui si prospetta la soppressione di 35 delle attuali postazioni di guardia medica sul territorio. Per i sindaci la delibera deve essere immediatamente ritirata, in caso contrario sono pronti a dimettersi. In un documento congiunto evidenziano il rischio dell’annullamento della continuità assistenziale in molti comuni che si trovano, di fatto, distanti dalla postazione più’ vicina, anche 20 km con percorsi da effettuare su strade tortuose, di montagna e spesso impraticabili. La decisione della commissione straordinaria dell’Asp per i primi cittadini appare contra legem per alcuni motivi, come la mancanza di concertazione preventiva con l’assemblea dei sindaci e poi la violazione del DPRG 94 del 2012 che assegna all’Asp di Catanzaro 50 postazioni di guardia medica a fronte delle 25 decretate attualmente dai vertici dell’Asp. Una scelta che i sindaci definiscono scellerata. “Al centro della questione c’è il diritto alla salute garantito dalla costituzione e qui trasformato- sottolineano i primi cittadini – in mero e cinico calcolo contabile”. Qualora questo percorso di smantellamento della sanità dovesse proseguire, aggiungono i sindaci , non resterà altra scelta che rassegnare le dimissioni.
Taglio guardie mediche, sindaci pronti a dimettersi
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