Quarantena in hotel a Reggio per un centinaio di siciliani

Anna Franchino

Resteranno in quarantena in Calabria le circa un centinaio di persone giunte in auto fino a Villa San Giovanni e bloccate agli imbarcaderi dello Stretto di Messina perché non in regola con le disposizioni dettate dal governo per il contenimento del contagio del coronavirus. In particolare sono destinate a un hotel di Reggio Calabria, dove dovrebbero essere tutti trasferiti nel giro di qualche ora. Alcuni di loro hanno chiesto tuttavia di fare la quarantena nel loro comune di residenza e sono ancora alla stazione di Villa San Giovanni in attesa di notizie. Come Gianna Simonte, che protesta. “Mi vergogno di essere italiana – dice – siamo praticamente sequestrati da ieri e nessuno fa niente. Ero diretta a Marsala con mio marito siamo qui in una saletta senza avere cibo, coperte e assistenza nell’attesa che si decida se possiamo attraversare lo Stretto”. “Ieri – prosegue – ci hanno comunicato che potevamo scegliere se fare la quarantena in un hotel a Reggio Calabria o se imbarcarci per fare la quarantena nella nostra residenza in Sicilia. Noi abbiamo scelto la seconda ipotesi anche perchè già abbiamo fatto una quarantena nella nave da Crociera dove lavoriamo. Siamo scesi a Civitavecchia dove ci hanno detto che saremmo potuti arrivare in Sicilia. Siamo qui da ieri pomeriggio chiusi in una stanza di con altre 11 persone senza distanza di sicurezza e senza assistenza”. Sono circa novanta le persone, bloccate ancora agli imbarcaderi delle società di navigazione sullo Stretto di Messina in attesa di essere avviate alla quarantena obbligatoria per carenza di documentazione sanitaria, che avrebbero dovuto raggiungere ieri la Sicilia. Secondo quanto appreso, il prefetto di Reggio Calabria Massimo Mariani ed i suoi collaboratori, in contatto con la Protezione civile, il comune di Villa San Giovanni e le Regioni Sicilia e Calabria, stanno valutando, tra le possibili soluzioni, oltre il traghettamento, l’individuazione di una struttura idonea dove alloggiarli in sicurezza e per il successivo monitoraggio. “Siamo in perenne emergenza – ha detto il vice sindaco di Villa San Giovanni, Maria Grazia Richichi – fortunatamente in questo gruppo non vi sono minorenni o donne in gravidanza. Stiamo già procedendo ad assistere altre tredici persone bloccate dalla polizia ferroviari nella stazione ed altre quattordici stanno arrivando con un treno proveniente da Roma. Villa San Giovanni, da sola non può proprio farcela”.

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