Corruzione, ai domiciliari sindaco San Vito sullo Ionio

Anna Franchino

Secondo gli inquirenti Alessandro Doria, sindaco del Comune di San Vito sullo Ionio nel catanzarese aveva il vizietto di chiedere tangenti sui lavori da eseguire o eseguiti nel proprio comune. Prima avrebbe intascato una mazzetta di circa 80.000 euro da una società impegnata nella costruzione di un parco eolico e poi avrebbe chiesto 1.500 euro ad un imprenditore catanzarese, come contropartita, per fargli riconoscere e liquidare dall’amministrazione comunale crediti per 20.000 euro per alcuni lavori relativi al servizio di depurazione comunale. Per questi comportamenti poco consoni ad un amministratore e istigazione alla corruzione e corruzione per l’esercizio della funzione, i carabinieri della compagnia di Soverato hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in regime di arresti domiciliari, emessa dal Gip del tribunale di Catanzaro su richiesta della Procura della Repubblica e della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti del primo cittadino. Tutto è partito nell’estate del 2019 da una denuncia di un amministratore locale del comprensorio soveratese, in relazione a un presunto caso di corruzione nell’ambito dell’iter per la realizzazione del parco eolico nel territorio del comune di San Vito sullo Ionio. Secondo gli elementi raccolti nel corso delle indagini, Doria avrebbe richiesto, tramite lo stesso amministratore, la somma di 5.000 euro ai dirigenti della società “Parco Eolico di S. Vito S.r.l.”, incaricata della realizzazione dell’opera, per portare all’ordine del giorno del Consiglio comunale lo svincolo demaniale degli “usi civici”, provvedimento necessario per il completamento del progetto, avviato nel 2002. Ad avvenuta deliberazione favorevole, Doria avrebbe ottenuto poi l’ulteriore versamento di 75.000 euro. In seguito le indagini hanno permesso di scoprire un altro episodio nei confronti questa volta di un imprenditore attivo nella depurazione che per farsi pagare quanto dovuto per i lavori realizzati nel comune in cui operava il Sindaco Doria avrebbe dovuto riconoscere una parte cospicua al primo cittadino. Nell’ambito dell’operazione sono stati eseguiti un decreto di perquisizione e il sequestro di materiale informatico a carico dell’amministratore che aveva presentato la prima denuncia nei confronti di Doria. Un avviso di garanzia è stato emesso invece nei confronti dell’imprenditore catanzarese.

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