“Sono disperato, a causa di questo virus non ho più entrate e non riesco più a pagare le bollette della luce”. A dirlo, in lacrime, è stato un 40enne catanzarese agli agenti di una pattuglia della Polizia stradale ai quali ha manifestato l’intenzione di suicidarsi. “Non sono un fallito e neppure un farabutto, ma non so come uscirne, sono disperato, ho pensato al suicidio lanciandomi da un ponte” ha detto l’uomo. Gli agenti – che lo avevano fermato dopo averlo visto compiere un’inversione pericolosa mentre era alla guida della propria auto interrotta solo alla vista della polizia – hanno iniziato a parlare con l’uomo apparso in evidente stato di disperazione e forte disagio emotivo. Dopo un lungo dialogo, grazie anche al loro senso di umanità e comprensione, gli agenti sono riusciti a dissuaderlo e a rincuorarlo tanto da convincerlo a chiamare il fratello. Quest’ultimo, confermando lo stato di disagio, ha preso in consegna il congiunto per portarlo a casa, ringraziando i poliziotti per l’intervento.
Catanzaro: senza soldi, minaccia suicidio. Salvato da polizia
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