Ucciso da bomba in auto, Morra: “sostenere chi non si piega”

Anna Franchino

“La famiglia Vinci ha perso il figlio Matteo, ammazzato con una bomba messa sotto la sua macchina. Un omicidio di ‘Ndrangheta brutale ed efferato, soprattutto per il motivo, la pretesa dei mafiosi di appropriarsi di un pezzetto di terra di 50 metri quadrati. Familiari del clan Mancuso coinvolti e finalmente arrestati. Ho salutato i genitori che vivono ogni giorno questo immenso dolore, ma continuano a combattere e non si piegano e mai lo faranno. Per il loro coraggio hanno pagato un prezzo altissimo, e bisogna sapersi stringersi intorno ai coraggiosi. Le mafie sono nascoste, si infiltrano, corrompono e inquinano l’economie, ma bisogna sempre ricordarsi che sono brutali e assassine. Questa storia, passata quasi inosservata se non per pochi bravi giornalisti, porta alla luce il volto feroce e sanguinario della prepotenza mafiosa. Ma quando si trovano di fronte gli onesti non possono che finire in galera per i loro crimini, se dall’altra parte lo Stato sa lavorare con determinazione e serietà”. A dirlo è Nicola Morra, Presidente della Commissione parlamentare Antimafia.

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