Covid, Confartigianato: “Governo intervenga sistema a collasso”

Anna Franchino

“Stando alla bozza del nuovo Dpcm che con ogni probabilità verrà ufficializzato in giornata, la Calabria è stata indicata quale una delle regioni con maggiore criticità tra quelle presenti sul territorio nazionale, insieme a Piemonte e Lombardia. Questo non per il tasso di contagio, che comunque sta aumentando costantemente, generando grande preoccupazione, bensì per un sistema sanitario fin troppo debole, anzi, ormai letteralmente al collasso”. Lo afferma, in una nota, Innocenza Giannuzzi, presidente di Confartigianato Turismo Catanzaro. “Dopo anni e anni di commissariamento che hanno azzerato la sanità calabrese – prosegue Giannuzzi – il Governo giallorosso ha promesso un Decreto ad hoc, ma oggi, con una pandemia mondiale in corso e con ‘l’avvisaglia’ degli scorsi mesi e l’estate di mezzo che ci aveva offerto un po’ di tregua, nulla è stato fatto per garantire un barlume di tranquillità alla popolazione, se non un rimbalzo di colpe tra i vari schieramenti politici. Un teatrino che in Calabria conosciamo bene, in cui a farne le spese sono sempre le imprese e i cittadini. Nel frattempo è saltato il tracciamento dei contagi, non sono stati realizzati i centri Covid-19 promessi, quasi zero assunzioni, sono state sospese tutte le attività mediche, non sono state potenziate le terapie intensive e sub-intensive… insomma, rischiamo il collasso economico e sociale per mera logica ragionieristica. Eppure di ospedali depotenziati la Calabria ne è piena”. “Se da una parte siamo una regione covid-free, come emerso dall’agenzia Ecdc dell’Unione Europea – sostiene ancora la presidente di Confartigianato Turismo Catanzaro – per l’osservatorio nazionale siamo, invece, ‘codice rosso. Che lo fossimo, e anche permanentemente, lo sapevamo da anni, ma in una situazione mondiale di pandemia, il pallottoliere dovrebbe essere messo da parte e garantire oggi ai calabresi di poter contare su un sistema sanitario funzionante. Invece la tenuta del tessuto sociale ed economico preoccupa sempre più, perché vi è la consapevolezza che l’effetto domino sarà irrefrenabile se non si interviene prontamente: i calabresi non devono pagare per la miopia della politica e per i conti in rosso che quest’ultima ha determinato negli anni. Invitiamo il Governo nazionale a garantirci il diritto alla salute e al lavoro”.

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