Cotticelli: Dovevo farlo io il piano Covid? Non lo sapevo, ora mi cacciano

Red02

Impreparato, impacciato e al limite della decenza. Appare così il Commissario ad acta della Sanità della Calabria, Saverio Cotticelli, ieri sera nel corso della trasmissione “Titolo Quinto” in onda su Rai3: “Il piano Covid dovevo farlo io? Non lo sapevo”.

Il commissario calabrese ammette di non essere a conoscenza delle disposizioni del Governo e alla domanda del giornalista:” Lei a giugno si accorge che non c’è il piano covid?” Il commissario, dichiara: “Faccio un quesito al ministero per sapere chi deve fare il programma operativo covid” e rivolgendosi a “Maria”,sub commissario, scopre che il piano “dovevo farlo io”. Nel documento poi legge: “Nelle regioni sottoposte a piano di rientro e commissariate compete esclusivamente alla struttura commissariale” .

Scopre così, sotto gli occhi di un giornalista tanto irato quanto sconvolto, che è se due milioni di calabresi si ritrovano ancora senza un piano covid, è merito suo.

“Sono io”, ammette. Imbarazzato,giustamente,  dichiara di essere sul punto di realizzarlo: “La settimana prossima è pronto”.

Ma per aggiungere vergogna alla vergogna Cotticelli non è neppure a conoscenza del numero dei posti letto attualmente attivi nelle terapie intensive regionali sostenendo  in un primo momento, di averne addirittura raddoppiato il numero: “Prima dell’emergenza sanitaria ne risultavano 107.” “Sta dicendo che i posti in terapia intensiva oggi sono 214?”, domanda incredulo il giornalista: “Ne abbiamo 150 già attivati ma siamo pronti ad implementare, adesso non mi ricordo esattamente il numero”, risponde il commissario.

Rientra in scena Maria Crocco, sub commissario: “Quanti posti letto di terapia intensiva abbiamo attivato, Marì?”, chiede Cotticelli, e lei ribatte: “Non ne hai attivati, sono quelli che hai previsto nel piano”.

E come se fossimo in una grande romanzo giallo, entra un’altro personaggio: l’usciere che sostiene  che i posti letto attualmente attivati sono 55, per un totale di 161.  “La fonte di questa informazione chi è?”, domanda il giornalista attonito:”No, io faccio un altro mestiere, faccio l’usciere”, ci tiene a chiarire chi aveva inizialmente fornito l’indicazione sul numero dei posti letto attivati.

“Si rende conto che è una cosa grave?” chiede ancora il giornalista di Rai 3 e lui ormai alle strette non nasconde la gravità delle sue affermazioni: “Domani mattina sarò cacciato da qui”.

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