“Faccio una proposta al governo: rinunci al commissariamento e diamo vita a una gestione condivisa della sanità calabrese. Sei mesi, un anno, in cui il nostro assessore alla Sanità venga affiancato da un esponente del governo. Alla fine si restituisca la sanità ai calabresi”.
Così il governatore reggente della Calabria Nino Spirlì su La Stampa: “In quasi 12 anni di commissariamento le cose sono peggiorate – osserva – qui c’è una nuova generazione politica, in tutti i partiti. Non abbiamo legami con la vecchia classe dirigente, non ci sono più pericoli di infiltrazione criminale. Il risultato del commissariamento è che non abbiamo un Piano Covid. C’è un pregiudizio verso di noi.
Mi sento offeso per come veniamo additati: calabresi uguale ‘ndrangheta”. Il nome come commissario di Pellegrino Mancini, fatto da Matteo Salvini, è “condiviso assolutamente: ha dimostrato enorme professionalità e attaccamento alla nostra terra; sarebbe una grande scelta”. Quanto all’arrivo di Strada, dice: “Abbiamo una Protezione civile e una Croce rossa che funzionano benissimo. Mi sembra un contentino politico. Strada è difeso dal M5s e dal ministro Speranza. Forse hanno bisogno di essere tranquillizzati”.