Covid, esperti: mascherine cruciali contro nuove varianti

Anna Franchino

Al momento le mascherine sono la difesa principale anche dalle nuove varianti del virus SarsCoV2, la cui ricerca al momento non viene fatta con analisi di routine, ma solo con analisi mirate e da laboratori specializzati. Lo rileva il virologo Francesco Broccolo, dell’Università di Milano Bicocca. “Abbiamo delle varianti del nuovo coronavirus che stanno circolando, le vaccinazioni sono appena iniziate e al momento – osserva – l’unica difesa possibile sono mascherine: non quelle di stoffa né quelle chirurgiche, ma le FFP2 di ultima generazione che, oltre a protegge gli altri, permettono di proteggere sé stessi”. Al momento, prosegue, “le varianti del virus non sono rilevabili con il normale sequenziamento, ma è necessario un secondo esame, che ha dei costi. La variante non viene ricercata con analisi di routine, ma solo su campioni mirati, eseguiti da un numero limitato di laboratori di ricerca”. Di conseguenza, prosegue l’esperto, “non sappiamo quante siano le infezioni dovute alle varianti”. Queste ultime provengono principalmente da Gran Bretagna, Sudafrica e Australia; la mutazione più frequente è quella indicata con la sigla N501Y e conferisce alla principale arma del virus, la proteina Spike, una maggiore efficienza nel legarsi al recettore Ace2 che si trova sulle cellule umane. “La prevenzione è una delle strategie più efficaci che abbiamo a nostra disposizione per combattere il virus; per tale motivo è molto importante mantenere il distanziamento fisico, igienizzarsi spesso le mani con adeguati prodotti, indossare dispositivi di protezione individuale come le mascherine”, osserva il farmacologo Carlo Centemeri, della Giovanni Lorenzini Medical Foundation MI-NY. Un’importante ulteriore contromisura, considerando che la diffusione delle nuove varianti del virus SarsCoV2 avviene prevalentemente attraverso il naso e che le mascherine chirurgiche proteggono gli altri ma non sé stessi, prosegue Centemeri, “sono i filtri endonasali, soprattutto quelli arricchiti di biogel con nanoparticelle d’argento (AgNPs) ad elevata azione antivirale ed antibatterica”. Questi dispositivi, prosegue, “hanno una dimostrata azione battericida e virucida, determinando la cattura e successivamente la morte delle cellule batteriche e virus con cui entrano a contatto, impedendone l’ingresso nell’organismo umano”.

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